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Lisa Vittozzi biathlon

Beijing 2022, Lisa Vittozzi al Messaggero Veneto: “Pechino è per me un’occasione di riscatto”

Lisa Vittozzi è stata recentemente intervistata da Francesco Mazzolini per il Messaggero Veneto. La sappadina classe 1995 del Cs dei Carabinieri, alla seconda partecipazione a cinque cerchi, sa che quello di Pechino è uno snodo olimpico della sua carriera. Tra le difficoltà della prima parte di stagione soprattutto nel tiro a terra e la lotta più contro se stessa che con le avversarie. Lisa prova a ripartire da zero per poter cogliere ulteriori soddisfazioni con la nazionale italiana alla vigilia della staffetta mista.

Cos’hai fatto in questi giorni dopo Anterselva, ferventissimi prima del volo verso la Cina? Come li hai vissuti?
“Mi sono fermata sulle piste di Anterselva per allenarmi e…prendermi una pausa. Poi qualche giorno di nuovo a Sappada prima di approdare a Bejing. Sto vivendo tutto abbastanza serenamente sapendo che questa è un’occasione di riscatto per me”.
Come ti sei preparata e cosa provi ormai che si contano le ore prima dell’appuntamento pentacerchiato?
“Mi sono allenata come faccio sempre, con il mio allenatori Mirco Romanin e Klaus Hoellrigl. Lo stato d’animo è diverso dalla prima esperienza a Pyeongchang nel 2018. All’epoca ero giovane e arrivavo da stagioni di grandi risultati. Questa è un’Olimpiade diversa”.
Diversa in che senso?
“È diversa la consapevolezza, sono cresciuta e il periodo non facile che sto attraversando cambia alcune carte in tavola”.

E quali sono le tue “medicine” per giocarti una buona Olimpiade e ri-mischiare quelle carte?
“La vedo come un’opportunità di lasciarmi il passato alle spalle e ricominciare tutto da zero. Andrò a giocarmi non dico il tutto per tutto, ma proverò a dare una svolta e lo farò cercando di divertirmi ancora, come ho fatto sempre nel mio sport. Spero che la tranquillità e la spensieratezza siano le medicine”.
Se potessi parlare alla Lisa Vittozzi di Pyeongchang e se lei potesse parlare alla Lisa di Pechino, che si direbbero?
“Credo che si direbbero la stessa cosa. Di dare il massimo e non pensare troppo ne al futuro ne al passato perché in fondo ciò che conta è credere in se stessi e non mollare mai, nemmeno quando ci si sente in un vicolo cieco”.
Avversarie da battere? Su quale format di gara punti per dare il meglio?
“In questo momento l’avversario più difficile sono io (sorride ndr). Certo Elvira Öberg e la stessa Dorothea Wierer che è in un momento positivo della sua carriera. Ma generalmente il livello delle atlete è molto alto. Nonostante la mia gara sia la sprint, e l’ho tutto sommato scoperto in un secondo momento, proverò a dare il massimo in tutte».
Cosa ti mancherà a Pechino? Cosa hai messo nella valigia e cosa hai deciso di non portare?
“La vita di una biathleta comprende lunghi periodi lontana da casa e ritmi serrati. Mi mancano a volte i miei affetti. Nella valigia? Ho messo la mia grinta e la speranza di ritrovarmi. Ho lasciato le ansie e il peso di questo periodo difficile che sembra non finire mai. Ma so che il mio momento verrà”.

Foto: YAK Agency