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Beijing 2022, mass-start femminile: nella bufera di Zhangjiakou pesca il jolly Justine Braisaz. Eckhoff è argento, Roeiseland di bronzo. Male Wierer ma materiali non all’altezza

Justine Braisaz vince un oro incredibilmente insperato nella mass-start femminile di Beijing 2022, soprattutto guardando il suo distacco all’uscita dal secondo poligono quando il suo ritardo diceva 1’14”5 da Tiril Eckhoff, in quel momento in testa alla gara. Da quel momento però tutto è cambiato. La bufera colpisce le scandinave, premiando Braisaz che prima a straordinaria a trovare lo zero al terzo poligono, poi sfrutta una finestra di vento estremante positiva all’ultimo poligono regalando alla Francia, il 5 oro della propria Olimpiade, il terzo arrivato dal biathlon, dopo la doppietta di Quentin Fillon-Maillet.

Il duetto norvegese delle campionissime con Eckhoff e Roeiseland che stavano dominando fino a metà gara, con un vantaggio di 22”7 su Simon, terza al secondo poligono, è arrivato al primo appuntamento in piedi con 37”6 su Julia Simon e 56” su Davidova e Innerhofer. Qui, però, la bufera ha obbligato le due norvegesi ad aspettare a sparare, sperando in un calo del vento che però non si è presentato. Perdendo un’enormità di secondi per iniziare a sparare (shopping time di 1’07 e 1’19 per Roeiseland ed Eckhoff) e sbagliando entrambe due poligoni hanno spalancato le porte a rimonte da dietro, soprattutto a chi trovava uno zero in quel momento ai limiti dell’impossibile.

Gli errori fioccano mentre Justine Braisaz-Bouchet, l’unica assieme a Elvira Oeberg, pescano un jolly clamoroso da 5/5, che incredibilmente le proietta nelle prime posizioni. La mass-start della transalpina era partita  malissimo con 2 errori al primo e uno solo al secondo poligono che  l’avevano fatta scalare addirittura in 14esima posizione staccata di 1’14”, mentre la più giovane delle sorelle Oeberg, dopo aver sbagliato un bersaglio al primo poligono aveva trovato un doppio 5/5, ritornando in piena corsa medaglie, e anche per la vittoria.

Il quarto giro inizia quasi in quintetto, con Braisaz e Roeiseland davanti, Oeberg, Davidova e Eckhoff staccate di pochi secondi all’uscita dai giri di penalità, è divenuto sin da subito il giro decisivo per Braisaz per costruirsi la vittoria: sin da subito ha imposto un ritmo molto sostenuto, staccando tutte le inseguitrici di 15”, tra cui anche Elvira Oeberg e Marte Roeiseland, in queste Olimpiadi e in questa stagione nettamente le migliori sugli sci.

All’ultimo poligono l’errore in apertura di Braisaz poteva ancora una volta riaprire i giochi ma prendendo i successivi quattro e soprattutto sfruttando un vento in quel momento non troppo forte è scappata via. Dietro di lei, invece, il vento non ha avuto pietà e ha presentato un conto molto alto per le quattro inseguitrici. Il biathlon è anche questo, una ruota della fortuna che avvolte premia e a volte toglie. Per Eckhoff e Roeiseland altri due errori, così come Davidova mentre per Oeberg addirittura 3. Anche dietro, Reztsova, Simon ed Herrmann che potevano ritornare in corsa mancano il 5/5.

Le posizioni sono dunque congelate, perché oltre alla fuga di Braisaz, Roeiseland non ha le forze per tornare sotto alla compagna di squadra Eckhoff, staccata di solo un 1”5 all’uscita dal poligono. È dunque oro Francia con Justine Braisaz (2+1+0+1), argento e bronzo Norvegia con Tiril Eckhoff (0+0+2+2) staccata di 15”3 e Marte Roiseland (0+0+2+2) a 34”9. Per quest’ultima fanno 5 medaglie su 6 gara disputate (tre ori e due bronzi), con l’unica eccezione arrivata nella staffetta femminile con il quarto posto finale.

I distacchi enormi all’arrivo vedono poi quarta Marketa Davidova (4 errori) a 55”2, e quinta Julia Simon con 6 errori a 1’13”5. Stessi errori per Kristina Reztsova a 1’17.La migliore al poligono è stata l’esperta ucraina Yuliia Dzhima, con tre errori (1+0+2+0), all’arrivo in settima posizione a 1’25”7, a causa anche di una caduta nel primo giro di gara.

Male Dorothea Wierer e malissimo i suoi materiali: sin da subito è apparso come gli sci della nostra azzurra fossero nettamente più lenti rispetto a praticamente a tutte la avversarie, facendole perdere già solo nel primo giro tanti metri nella discesa anche porta al poligono. La giornata no è continuata anche con la carabina, 8 errori totali, 2 per ogni sessione e 22esimo posto a 3’23”0. La sua Olimpiade si chiude con il bronzo nella sprint con la speranza che questa nn sia sta l’ultima gara della nostra Dorothea, perché quella che abbiamo visto oggi non è assolutamente la vera Wierer, sia per errori propri ma soprattutto per colpe non sue.

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Foto: Gettyimages

Alberto Pilone

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