Beijing 2022, Mirco Romanin: “Partiamo in ogni gara per puntare in alto”
Studio Nord News ha recentemente intervistato l’allenatore Mirco Romanin, che accompagna la squadra olimpica del biathlon. Il friulano da questa stagione fa parte dello staff della squadra A di biathlon.
Dalla fredda Zhangjiakou, sede delle gare della disciplina, il 32enne di Forni Avoltri racconta come si vive in casa Italia l’attesa per l’esordio del biathlon, previsto sabato alle 10 (ora italiana) con la staffetta mista.
“Qui fa freddo, ma facciamo sport invernali e va bene così. Le previsioni dicono che venerdì sarà il giorno peggiore, poi da sabato dovrebbe andare un po’ meglio e i giorni seguenti la temperatura si alzerà ulteriormente. È comunque un freddo molto secco, quindi anche a -20° se trovi un punto un po’ riparato non è fastidiosissimo; il problema è che di punti riparati ce ne sono veramente pochi! E poi tanto vento: di buono c’è che quando va giù il sole un po’ cala, per cui le gare potrebbero essere abbastanza regolari, visto che si svolgeranno tutte nel tardo pomeriggio, ora locale.
La pista non è particolarmente difficile dal punto di vista altimetrico; però la neve molto fredda e asciutta, la quota e il vento contrario nella fase di ritorno, dove in teoria ci sarebbe il tempo per recuperare, la rendono molto insidiosa. Molti potrebbero sottovalutarla e pagare dazio. Per questo motivo oggi faremo un piccolo test interno per permettere agli atleti di prendere la giusta confidenza con tracciato e poligono e provare anche l’abbigliamento più consono per gareggiare a queste temperature.
L’atmosfera non è sicuramente la stessa delle solite Olimpiadi, tutti hanno paura di contagi dell’ultimo momento, considerando che facciamo un test PCR al giorno. Quindi facciamo grande attenzione, con distanziamento, mascherine sempre in viso, camere singole e plexiglas che dividono i tavoli della mensa del villaggio. Nonostante ciò, sarà sicuramente un’esperienza bellissima per tutti. Io me la godrò al massimo, ripensando al fatto che quattro anni fa allenavo il mio sci club, ovvero l’Asd Monte Coglians, e la squadra del Comitato regionale. In questi giorni mi capita di pensare alla gavetta che ho dovuto fare per arrivare qui e un pizzico di orgoglio devo ammettere che c’è.
Il livello è molto alto ed è cresciuto ancora nell’ultimo biennio, ma noi partiamo in ogni gara per puntare in alto. Nel biathlon può succedere sempre di tutto e in un evento olimpico, in un contesto come quello della pista di Zhangjiakou, il tutto è amplificato all’ennesima potenza”.