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Beijing 2022 staffetta maschile

Beijing 2022, staffetta maschile: gara pazza vinta dalla Norvegia, davanti a Francia e Russia; Italia al 7° posto

Dopo le sprint e gli inseguimenti, a Beijing 2022 è appena andata in scena la staffetta maschile. La gara che si è appena conclusa è stata, indubbiamente, una delle più avvincenti di questo programma olimpico. Ai nastri di partenza, i paesi favoriti erano tre: Norvegia, Francia e Russia, con la Germania come possibile outsider. Le prime nazionali sopracitate, tuttavia, non hanno disatteso i pronostici e hanno conquistato le tre medaglie. La Norvegia, grazie ad un Vetle Christiansen fenomenale, ha chiuso con 27.4 secondi di margine sulla Francia (2a). La Russia, invece, si è classificata al 3° posto, con un distacco di 45.3 secondi.

Alla vigilia, la favorita numero uno era indubbiamente la Norvegia, che con i fratelli Boe avrebbe dovuto staccare le concorrenti. In realtà, tre quarti di gara sono stati dominati da un solo paese: dalla Russia. Said Khalili (0 e 0+1), Alexander Loginov (0 e 0+2) e Maxim Tsvetkov (0 e 0) sono stati fenomenali. Nel corso delle prime tre frazioni hanno aumentato il divario tra loro e la seconda piazza, da 1 a 41 secondi, facendo pensare a tutti gli addetti ai lavori di essere nettamente superiori. L’ultima frazione di Eduard Latypov, però, è stata disastrosa: l’atleta sovietico ha trovato lo 0 a terra, sbagliando completamente la serie di tiro in piedi (2+3), e lasciando aperto uno spiraglio per le inseguitrici.

A raccogliere l’invito di Latypov ci ha pensato uno strepitoso Vetle Christiansen che, incredibilmente, ha battuto Quentin Fillon Maillet nel tiro in piedi (specialità del transalpino). Il classe ’92 ha rimontato il distacco di 43 secondi e ha portato al trionfo i compagni di squadra. Per la squadra scandinava, tuttavia, sono da segnalare le pessime prestazioni di Sturla Laegreid (0 e 1+3) e di Tarjei Boe (0+1 e 0+2), che non solo hanno faticato al poligono, ma non hanno neanche convinto nella prestazione sugli sci. Il più esperto dei fratelli Boe, addirittura, ha pagato 1’07” dal russo Loginov.

Per analizzare al meglio la rimonta norvegese, è impossibile non citare la prova incredibile di Johannes Boe. Il classe ’93 ha raccolto il testimone a 1’47” di distacco dai russi e ha condotto una frazione magistrale (0+2 e 0): il norvegese è risultato il più veloce in pista e ha lasciato Christiansen a soli 43 secondi di svantaggio dalla testa.

Concludendo l’analisi del podio, troviamo la Francia di Emilien Jacquelin e di Quentin Fillon Maillet. I transalpini non sono mai usciti dalle prime tre posizioni e hanno avuto anche la chance di vincere la contesa, se solo Fillon Maillet non avesse concesso così tanto nella sessione di tiro in piedi (0+2). Le prove di Fabien Claude e di Simon Desthieux sono state regolari (0+2 e 0 per il primo; 0+2 e 0+1 per il secondo), ma non sono bastate per concedere ai compagni un margine ampio da amministrare.

Analizzando invece le peggiori prestazioni di giornata possiamo citare Bielorussia e Svezia. La Bielorussia, infatti, dopo l’ottima prova di Mikita Labastau (0+2 e 0+1) e la buona prestazione di Dzimitry Lazouski (0 e 0+2) ha perso il contatto con le migliori della classe a causa del poligono in piedi di Maksim Varabei (2+3), che si è poi trovato a 2’14” dalla prima posizione. Infine, anche Anton Smolski ha concesso qualcosa nel tiro a terra (0+3) ed ha chiuso la staffetta maschile di Beijing 2022 all’8° posto.

D’altro canto, anche la Svezia non ha brillato. Sia Peppe Femling (0+1 e 0+3) che Jesper Nelin (1+3 e 0+1) hanno accumulato un divario troppo grande dai paesi di testa, consegnando il testimone della corsa a Martin Ponsiluoma a 2’06” dalla Russia. Le prove dei due uomini di punta giallo-blu è stata buona e, al traguardo, Sebastian Samuelsson (0 e 0+1) ha portato i suoi in 5a piazza.

In casa Italia le aspettative della vigilia sono state rispettate. Partiti con il pettorale n°7, i nostri atleti hanno chiuso proprio al 7° posto, a 1’58” di distacco dalla Norvegia. In seguito alle prove di Lukas Hofer e di Dominik Windisch nelle gare singole, tuttavia, ci si sarebbe aspettati qualcosa in più. Thomas Bormolini, al lancio, è stato quasi perfetto (0 e 0+2), passando il testimone a Tommaso Giacomel in 4a posizione a 30 secondi dalla testa. Il classe 2000 ha condotto i primi due giri in modo egregio, trovando lo “zero” a terra; nella sessione di tiro in piedi sono state tre le ricariche utilizzate ma il secondo cambio è stato concluso comunque al 4° posto.

Purtroppo, però, nel momento cruciale della contesa, le certezze fornite da Lukas Hofer nei giorni scorsi sono mancate. Il nativo di Brunico (1+3 a terra) ha perso terreno e ha dovuto abbandonare le speranze di andare sul podio. Nel tiro in piedi, invece, il classe ’89 ha trovato lo 0+1 e ha passato il testimone a Dominik Windisch a 1’35” di distacco. Il bronzo della staffetta mista a Pyeongchang 2018 ha trovato lo 0+1 a terra; purtroppo, però, il biathleta azzurro è stato molto falloso nel secondo poligono (1+3) ed ha condotto la squadra al 7° posto finale.

Il prossimo appuntamento con il biathlon a Beijing 2022 è fissato per domani, mercoledì 16 febbraio, quando, dopo la staffetta maschile, sul circuito di Zhangjiakou, andrà in scena la staffetta femminile (ore 8.45 italiane).

 

MEDAGLIERERISULTATI

Foto: IBU Media

Carlo Marziali