Biathlon: quel maledetto quarto posto… Alimbekava e non solo
Ad un passo dalla gloria ma ugualmente a bocca asciutta: la quarta posizione non è di certo amata, eppure alcuni atleti sembrano conoscerla bene. La “maledizione del quarto posto” ha decisamente colpito la bielorussa Dzinara Alimbekava, che nella stagione in corso della Coppa del Mondo di biathlon ha collezionato un solo podio e ben sei “medaglie di legno”. La talentuosa classe 1996 ha infatti chiuso con un altro quarto posto la sprint di Ruhpolding pochi giorni fa, dopo aver conseguito lo stesso risultato nello stesso format a Oberhof e per due volte a Oestersund, nell’inseguimento di Hochfilzen, e nell’unica individuale disputata finora, sempre in Svezia. Proprio sei era stato anche il numero dei quarti posti complessivi ottenuti dalla norvegese Marte Olsbu Roeiseland nell’intera stagione 2018/2019 (sprint di Oberhof e Ruhpolding, inseguimenti di Anterselva, Soldier Hollow, Oestersund e Oslo).
Una maledizione che non risparmia nessuno e che può colpire anche nei grandi eventi. Gli appassionati ricorderanno quanto successo ai Mondiali di Anterselva 2020, dove la svedese Hanna Oeberg riuscì a centrare il bronzo nella mass start conclusiva dopo aver chiuso quarta individuale, inseguimento e single mixed relay, in compagnia di Sebastian Samuelsson. Peggio andò a Tora Berger ai Mondiali di Oestersund 2008, dove arrivò quarta in tre delle quattro gare individuali (sprint, pursuit e 15km), prima di riscattarsi in modo simile con l’argento conquistato nella partenza in linea.
Ancora più dolce è stata la gioia per Johannes Boe nei Mondiali casalinghi di Oslo Holmenkollen ben cinque anni fa: il norvegese, dopo i quarti posti in sprint, inseguimento e individuale, conquistò infatti l’oro nella mass start, tra l’altro negando il poker di vittorie al rivale fuoriclasse Martin Fourcade. Rimanendo sui nomi caldi del momento, l’attuale pettorale giallo Quentin Fillon Maillet non ha vissuto un grande Mondiale a Pokljuka 2021. Il francese terminò quarto in sprint, inseguimento e staffetta maschile, riuscendo anch’egli a reagire ottenendo il bronzo nella partenza in linea.
Stesso copione per la russa Olga Zaitseva, che ha collezionato tre quarti posti ai Mondiali di Nove Mesto 2013 (sprint, pursuit e staffetta femminile), a cui si aggiungono i legni della sprint di Khanty Mansiysk 2011 e della staffetta mista del 2010 sempre a Khanty Mansiysk. Cinque medaglie di legno come quelle collezionate in carriera proprio dalla già citata Hanna Oeberg. La svedese però le ha ottenute in due sole edizioni iridate: ai risultati di Anterselva 2020, infatti, si aggiungono i quarti posti nella sprint e nella mass start di Oestersund 2019. In campo maschile, Tarjei Boe si è invece fermato a tre quarti posti in due edizioni consecutive, tra Oestersund 2019 (inseguimento) e Anterselva 2020 (sprint e mass start). A questi si aggiunge il legno nella mass start dei Mondiali di Khanty Mansiysk 2011, dove però vinse ben 3 ori (di cui due in staffetta) e due bronzi.
Per quanto riguarda i Giochi Olimpici, facendo riferimento alle edizioni in cui si è svolta anche la mass start, spiccano i due quarti posti della ceca Gabriela Koukalova. A Sochi 2014 la ceca arrivò quarta in sprint e individuale, ma come molti dei colleghi sopra citati si seppe mettere al collo l’argento nella mass start, a cui si aggiunsero anche il secondo posto della staffetta mista e il bronzo nella staffetta femminile. Insomma, i quarti posti possono fare male e rimanere a bocca asciutta, ma fanno parte del gioco e indicano anche una grande forma che spesso regala un riscatto immediato.
Foto Manzoni/IBU
Deborah Sartori