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Hannah Auchentaller: “Sono tranquilla per la mia condizione, contenta di aver rotto il ghiaccio a Sjusjoen”

Reduce da una stagione esaltante che, a soli 22 anni, l’ha vista partire dall’Ibu Cup e arrivare sul gradino più alto del podio nella staffetta iridata, Hannah Auchentaller ha tutte le carte per potere crescere, affiancata da alcune tra le migliori atlete del biathlon internazionale.

In compagnia di Samuela Comola, Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi, la sudtirolese del CS Carabinieri ha offerto un contributo fondamentale ai Mondiali di Oberhof, dove alla vigilia era considerata come riserva. Gara dopo gara l’azzurra ha conquistato risultati sempre più di spessore, lasciandosi piuttosto da parte tutte le gare negative e ripartendo da zero. Carattere da vendere per la azzurra, che grazie ad un ottimo finale di stagione vanta già due partecipazioni nelle partenze in linea del massimo circuito.

Ciao Hannah, su quali aspetti ti sei concentrata in questa preparazione sulla parte atletica e sul tiro? Cosa ti chiedono sempre più spesso i tuoi allenatori?

“Non abbiamo fatto niente di speciale. Abbiamo cercato di lavorare in maniera molto precisa, di far attenzione ai dettagli che insomma ti permettono di aver quel qualcosa in più nel fondo sugli sci. Per quanto riguarda il tiro invece poi nel per quanto riguanda il tiro ho cambiato calciolo, perché ho voglia di provare qualcosa di nuovo: ho passato un po’ di ore per trovare una posizione che mi possa dare ancora più equilibrio”.

La scorsa stagione di Coppa del Mondo è stata sicuramente formativa: dopo l’esordio a Annecy in dicembre, hai mantenuto un alto livello in Ibu Cup. Con il successo a Pokljuka sei tornata in CDM e da Anterselva in poi è successo tutto forse troppo in fretta.

“Ci ho messo un po’ per capire cosa è accaduto e in quanto poco tempo. Non ho avuto il tempo di ambientarmi e di capire da che parte ero girata, però forse è stato un bene”.

 

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Ai Mondiali, da riserva al via della sprint e poi all’oro della staffetta. Che Mondiale è stato, il tuo primo nel massimo circuito?

“Prima dei Mondiali avevo avuto un leggero a raffreddore, quindi ero proprio tranquilla, senza pressione addosso: non ho avuto il tempo per essere agitata
o nervosa, sicuramente questo ha fatto la differenza”.

Nonostante le 16 gare disputate, a livello individuale hai già preso parte a due mass start.  Ti aspettavi di poter sparare così bene nel massimo circuito, addirittura vicina al 90% a terra?

“Sono riuscita sempre a sparare abbastanza bene la scorsa stagione, soprattutto nelle serie a terra. Sono contenta del livello al tiro e spero di potermi ripetere in questa stagione”.

Quali sono le gare della stagione che ti sono rimaste più impresse? Forse Anterselva?

“Le gare in casa sono state sicuramente incisive, l’esperienza è totalmente diversa e forse anche proprio per questo che la sta staffetta femminile non è andata cosi bene. Un’esperienza che mi ricorderò per sempre, perché anche se è stata una sconfitta soprattutto personale ho imparato tanto, tantissimo da quella gara. Adesso, appunto, ripensandoci posso dire che sono contenta che
sia accaduto anche se in quel momento era difficile accettare ciò che era successo. Ma sono riuscita comunque a guardare avanti”.

 

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Se la passata stagione ha visto tornare ad altissimo livello Wierer e Vittozzi, che si sono piazzate in seconda e terza posizione in Coppa del Mondo, siete cresciute allo stesso modo tu, Samuela e Rebecca, che avete fatto un bel salto rispetto alle categorie giovanili e Ibu Cup

“Tutti i giorni cerchiamo di sfidarci a vicenda, una cosa che serve molto
nello sport, cioè siamo tutte molto motivate, molto ottimiste. Abbiamo voglia di crescere, voglia di migliorare e ciò può essere molto utile: perché se per una c’è una giornata un po’ storta, l’altra può tirarla su di morale. Siamo anche seguite anche da uno staff molto competente e tutto il gruppo ci permette di poterci esprimere al massimo”.

Per questa stagione sarà importante partire bene a livello morale e di fiducia. Proprio due anni fa esordivi a Oestersund in Coppa del Mondo, ma questa è una Hannah diversa…

“Sicuramente c’è stata una crescita, ho gareggiato in circuiti e contesti diversi. Ho imparato molto, ho avuto tanti momenti belli ed altri meno dove ho ricevuto delle sconfitte da cui si impara sempre. Giustamente la voglia di migliorare è ancora tanta, per cui spero di migliorare ancora molto e spero di poter anche essere più sicura di me stessa”.

Notizia di attualità, da questa stagione sarai rappresentata a livello di sporsorship da Marco Fontanesi, al pari di Dorothea Wierer, Lisa Vittozzi e Tommaso Giacomel. Per cui anche da questo punto di vista si intravede tutto il tuo potenziale anche a livello di comunicazione e marketing:

“Sicuramente sono contenta di avere questa opportunità, anche perchè Marco è molto competente nel suo lavoro e ho massima fiducia. Il suo supporto è importante perchè mi facilità molto l’aspetto del marketing, potendomi concentrare sulla parte sportiva”.

Sei pronta per la nuova stagione? Che riscontri hai avuto a livello di condizione durante i test di Sjujsoen?

“Durante la mass ero un po’ più stanca, mentre sulla sprint mi sono trovata piuttosto bene. Devo dire che sono tranquilla per la mia condizione, felice di aver potuto rompere il ghiaccio in questi test prestagionali. Mi ha tolto un po’ di pressione”.

Ti preoccupa il discorso dei materiali?

“Ho piena fiducia nei nostri skimen, cerco di sprecare meno energie mentali da questo punto di vista. Chiaramente cambierà qualcosa rispetto al passato, cercheremo di adattarci al meglio”.

Foto: FISI (Pentaphoto)