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Klaus Höllrigl

Klaus Höllrigl: “Abbiamo atleti di qualità, sta a noi valorizzare al meglio la loro crescita”

Abbiamo avuto il piacere di intervistare il direttore tecnico Klaus Höllrigl per fare un bilancio di queste prime tappe stagionali, dove sono arrivati ben cinque podi in Coppa del Mondo, tutti al femminile. Abbiamo colto l’occasione anche per valutare la condizione attuale degli azzurri impegnati in Ibu Cup e Ibu Junior Cup in vista dei prossimi appuntamenti.

Höllrigl da questa stagione ha racconto l’eredità di Fabrizio Curtaz, caratterizzata da numerosi successi a livello internazionale, per guidarlo nel quadriennio che porterà l’ltalia del biathlon verso le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Un nuovo ruolo manageriale per lui, dopo aver trascorso gli ultimi anni da allenatore, in particolare tecnico del tiro della nazionale A.

Ciao Klaus, partiamo l’analisi dalla Coppa del Mondo, con un bilancio delle prime tre tappe: con il supporto della FISI avete avuto modo di poter svolgere una preparazione ideale e siete partiti bene soprattutto al femminile, dove avete conquistato ben cinque podi.

“Sicuramente è un bel punto di partenza, è importante partire bene nella stagione perchè dà la consapevolezza della qualità del lavoro svolto durante l’estate. Abbiamo preso la direzione giusta, purtroppo però potevamo anche fare meglio, perchè i malanni che abbiamo riscontrato da Kontiolahti in poi, in particolare per quanto riguarda Wierer e Bionaz, ci hanno penalizzato. Dobbiamo andare avanti con lo stesso impegno e la stessa determinazione per fare ancora meglio nei prossimi mesi. Chiaramente i malanni sono parte del gioco e sono cose che succedono nel nostro sport. Abbiamo questa piccola sosta natalizia utile per recuperare al meglio le energie e ripartire per i prossimi appuntamenti”. 

La notizia più positiva è aver ritrovato ad alti livelli Lisa Vittozzi: durante la preparazione aveva dato dei segnali di essere in fiducia, te l’aspettavi così in forma da essere addirittura terza nella classifica di Coppa del Mondo con tre podi individuali conquistati?

“Me l’aspettavo, dopo due anni così difficili non c’era la certezza, ma ho visto da vicino il livello di Lisa come atleta e sapevo che sarebbe potuta tornare a questi livelli. Ha fatto bene, ma lavorando su alcuni dettagli può salire ancora di colpi”.

Può essere un ulteriore stimolo anche per Dorothea Wierer, che è stata protagonista in queste prime tre tappe con un podio conquistato a Kontiolahti, nonostante fosse debilitata. La due volte vincitrice della sfera di cristallo è comunque ad un livello costante, tanto da valere la decima posizione nella generale

“Prima di Kontiolahti Dorothea era in ottima forma, nei test aveva dei valori che davano l’impressione di aver trovato la sua miglior versione sugli sci. Chiaramente l’influenza e il fatto che abbia gareggiato in condizioni non ottimali hanno un po’ influito sui suoi risultati, ma non abbiamo ancora visto la versione 2022-2023”.

Rimanendo sul campo femminile, Samuela Comola e Rebecca Passler si sono rivelate molto solide ed il fatto che abbiamo conquistato il podio nella staffetta di Hochfilzen valorizza questo discorso: ci sta che siano state un po’ più affaticate in Francia, ma sono atlete a ridosso delle prima 30 posizioni della classifica generale

“Samuela sta facendo delle belle gare e anche in Francia ha dimostrato il livello, forse Rebecca ha sofferto un po’ mentalmente nell’ultima tappa. Entrambe hanno avuto un ottimo rendimento in questa prima parte di stagione, devono iniziare a credere un po’ di più nei loro mezzi e avere la consapevolezza del loro valore. Una volta raggiunta possono fare un ulteriore step in avanti, ma niente da dire sul loro andamento”.

Passiamo al lato maschile, c’è incertezza e preoccupazione per quanto riguarda il recupero di Lukas Hofer, che salterà il World Team Challenge ed è in forte dubbio il suo rientro alle competizioni

“Stiamo valutando l’evoluzione giorno per giorno, al momento è fermo. Non è certo che possa essere convocabile per Pokljuka, valuteremo la sua condizione a fine dicembre. Dobbiamo essere molto attenti per quanto riguarda il suo infortunio, aspetto molto delicato. Chiaramente l’obiettivo è quello dei Mondiali di Oberhof e non vogliamo mettere a rischio la sua partecipazione, per cui sarà importante la programmazione delle gare a cui prendere parte compatibilmente con la sua condizione”. 

Recentemente abbiamo sentito ai nostri microfoni Tommaso Giacomel, il quale ha fatto un bel passo in avanti ed è vicino al livello degli atleti di punta del circuito

“Sta facendo un passo alla volta, perchè lui di solito ne vorrebbe fare tre insieme e poi magari rimane scottato. Per lui questo aspetto è molto importante: l’esperienza dell’anno scorso è stata utile. Lo scorso anno dopo l’exploit di Östersund ha avuto due mesi orribili, mentre in questa stagione dopo i risultati di Hochfilzen ha saputo ripetersi in Francia. Ha imparato la lezione e gli errori fatti. E’ mentalmente legato ai risultati e invece dovrebbe concentrare le sue energie solamente nel fare il suo miglior biathlon. Tommaso è un bel tiratore, ma quando vuoi il risultato a tutti i costi anche l’approccio al poligono diventa più complicato. Ora ha capito che focalizzandosi sul lavoro il risultato arriva di conseguenza, ha tutto il tempo per farlo e non dimentichiamo il fatto che ha soli 22 anni. Ha un potenziale enorme”. 

D’altra parte della medaglia è più in difficoltà nel trovare la continuità Didier Bionaz. Il valdostano dell’Esercito sta cercando la forma migliore dopo il malanno di Kontiolahti

“Non abbiamo visto il vero Didier durante il mese di dicembre, un peccato perchè durante la preparazione il suo livello atletico era comparabile a quello di Giacomel”.

Sempre parlando dei giovani, ci sono stati dei cambiamenti in corsa dopo la tappa di Ibu Cup a Idre, con il ritorno in Coppa del Mondo di Hannah Auchentaller e l’esordio di Daniele Fauner, ma un discorso simile va fatto anche per David Zingerle. Questi ragazzi hanno dimostrato di avere il livello da Coppa del Mondo, a presindere dai risultati ottenuti per loro è più importante il tipo di prestazione realizzata nel circuito maggiore.

“Se riesci a qualificarti nell’inseguimento in gare di Coppa del Mondo vuol dire che il livello c’è ed è la conferma per questi ragazzi dopo le buone prestazioni ottenute a Idre, ma in un circuito nel quale avevano già avuto diverse esperienze. Sono ancora giovani ma hanno fatto vedere che hanno un buon livello, cresceranno ancora tanti”.

Con il team di Biathlon Azzurro abbiamo assistito al weekend di gare a Ridanna per l’Ibu Cup. Non sarà certo una scelta facile scegliere il quintetto femminile per Pokljuka, visto il livello mostrato da Federica Sanfilippo e Michela Carrara nella tappa dell’Alta valle Isarco.

“E’ una bella situazione, se vanno fatte delle scelte significa che c’è del materiale importante a disposizione e hanno il livello per fare gare di Coppa del Mondo, la scelta sarà difficile ma ad averne di questi problemi. Comunicheremo ai ragazzi la destinazione della prossima tappa dopo le prime festività, in modo tale che possano staccare e godersi il Natale con le famiglie”.

Sempre a Ridanna è arrivato l’esordio per Elia Zeni e Sara Scattolo in Ibu Cup e hanno dato continuità ai risultati ottenuti la settimana prima a Martello, così come il ritorno di Martina Trabucchi

“Elia ha fatto benissimo, ma anche Martina e Sara: se si abituano al livello di Ibu Cup possono fare ancora meglio, però si sono inseriti bene ed è la dimostrazione che i giovani spingono per emergere ed è uno stimolo per tutto l’ambiente. I cambiamenti mettono in discussione la leadership e la posizione di diversi atleti, che a loro volta devono spingere ancora di più a dare il massimo”.

A livello Junior sono arrivati anche dei bei risultati da Martello e Obertilliach, segnale che si sta andando nella direzione giusta verso i Mondiali di ed è un altro segnale dello stato di salute dell’intero movimento

“Abbiamo tanti talenti, giovani davvero interessanti. Non so se in passato abbiamo avuto così tanti atleti di qualità, ora tocca a noi allenarli bene e gestire il loro processo di crescita al meglio. C’è ancora tanto da lavorare, certamente arriveremo per i Giochi del 2026 con una squadra competitiva”.

Foto: Pentaphoto