Occhiali Olimpici a Pieve di Cadore: tra i 40 esemplari in mostra anche un omaggio di Lisa Vittozzi
La maschera da alpinismo di Reinhold Messner, la visiera della leggenda dello slittino azzurro Armin Zöggeler, la maschera da sci della campionessa olimpica e mondiale Lindsey Vonn; e poi, gli occhiali usati in pista dai fondisti azzurri Maurilio De Zold, Silvio Fauner e Pietro Piller Cottrer e quelli dell’ultima vincitrice della Coppa del Mondo generale di biathlon Lisa Vittozzi, le maschere delle campionesse dello sci azzurro come Federica Brignone, Marta Bassino e Isolde Kostner; questi sono solo alcuni dei quaranta pezzi che inaugurano la mostra “Occhiali Olimpici”, ospitata al Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore.
Nella serata di giovedì 12 settembre, l’apertura ufficiale. Ad inaugurare l’appuntamento il presidente della Fondazione del Museo dell’Occhiale Onlus, Vittorio Tabacchi (in mostra anche due suoi caschi da bob in legno, utilizzati in pista a fine anni Cinquanta): «Questa mostra apre una nuova era per il Museo dell’Occhiale: non più solo la storia, che è una storia cadorina, bellunese e italiana, ma nasce così il Museo della vista. Con questa rassegna, che ci accompagnerà fino alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, ci concentreremo sulla protezione della vista nello sport, grazie alle tante donazioni che abbiamo ricevuto e stiamo ricevendo in questi anni dagli atleti italiani e internazionali».
UNA MOSTRA IN CONTINUA EVOLUZIONE
La mostra “Occhiali Olimpici” sarà un’esposizione in continua evoluzione e crescita, come ha spiegato la direttrice del Museo dell’Occhiale, Daniela Zambelli: «In questi anni, ci siamo occupati di raccogliere le donazioni da parte di atleti di diversi sport, alle quali in questa esposizione si aggiungono i pezzi arrivati dall’archivio Sàfilo di Calalzo di Cadore. Le donazioni però continuano e quindi contiamo di arricchire e modificare periodicamente questo allestimento iniziale, così che ogni visita possa essere una novità».
Il lavoro che ha portato alla nascita della mostra ha permesso anche di effettuare, grazie alla collaborazione con Certottica, uno studio sull’evoluzione delle lenti sportive e delle protezioni della vista negli ultimi 70 anni.
LAVORO DI RETE PER PROMUOVERE IL TERRITORIO
La mostra “Occhiali Olimpici” è uno dei tasselli del più ampio progetto Olimpiadi dei Borghi 2026, finanziato dalla Regione Veneto e che vede Umana Forma come capofila: «Abbiamo avuto la fortuna di poter lavorare con una cordata di realtà delle Dolomiti, unendo due grandi opportunità: i fondi Pnrr e l’appuntamento olimpico del 2026», spiega Giovanna Brunelli, referente dell’Area formazione e sostenibilità di Umana Forma. «Questa rete di operatori, tra i quali il Museo dell’Occhiale, ha collaborato per dare vita a iniziative di promozione del territorio sul lungo periodo, per uno sviluppo che vada oltre i grandi eventi».
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Per arricchire l’esperienza di “Occhiali Olimpici”, sono già state programmate per il 12 e il 19 ottobre, con inizio alle ore 18.00, due visite guidate alla mostra seguite da un aperitivo che permetteranno di ammirare l’esposizione e conoscere il progetto Olimpiadi dei Borghi 2026. Inoltre, il Museo dell’Occhiale è già al lavoro per coinvolgere alcuni degli sportivi che hanno donato la propria attrezzatura in visite e serate di incontro con il pubblico.