Anterselva 2022: le dichiarazioni degli azzurri dopo l’individuale
Vi riportiamo le dichiarazioni degli azzurri al termine della individuale maschile odierna a Anterselva (Italia), sede della settima tappa della Coppa del Mondo di biathlon.
Thomas Bormolini si conferma il più in forma degli azzurri, con il 27 posto odierno. Fallosi a causa del vento Lukas Hofer, Tommaso Giacomel, Dominik Windisch e Didier Bionaz, con il valdostano che è arrivato all’ultima serie, al pari dello scorso anno, a giocarsi un piazzamento importante
Le dichiarazioni degli azzurri:
Thomas Bormolini
“È stata una gara particolare, con questo vento così strano serviva fare molta attenzione, soprattutto nella serie di tiri a terra. In piedi tutto sommato è stato fattibile, mentre a terra il vento girava un po’. Una prestazione ok. Fisicamente? Oggi non sono stato velocissimo in pista, ma vediamo che cosa succederà nei prossimi giorni”.
Didier Bionaz
“Nel corso del quarto giro ho iniziato a pensare che stavo facendo una gara bella come quella dello scorso anno. Alla partenza in realtà non mi sentivo così bene, ma pian piano, con il passare dei giri, avevo sensazioni sempre migliori. Un peccato veramente. L’ultima era una serie difficile per il vento, poi anche per la fatica sulle gambe. Le due cose, sommate insieme, hanno fatto una combo mortale (ride, ndr), ho veramente tribolato. Il biathlon però è così, fa parte di questo sport e dobbiamo accettarlo, anche se chiaramente sono arrabbiato. Almeno è stato importante dimostrare a me stesso di aver lavorato bene le tre serie precedenti. Già nella terza, per esempio, c’era tantissimo vento, la neve che girava a cerchio lì attorno alle piazzole, così ho sparato molto lentamente per cercare di essere più preciso possibile e fare lo zero. Ci sono riuscito”.
Lukas Hofer
“Sulla gara di oggi c’è poco da dire, per me è una gara totalmente buttata. Alla fine ho capito ben poco del vento, già a partire dall’azzeramento quando andava a destra, poi a sinistra, indietro e avanti. Ho fatto tanta fatica a tarare la carabina e non ho trovato quello che volevo, infatti sono arrivati tanti errori. Soprattutto i due nella seconda serie a terra non ho idea di dove siano andati, perché mi sentivo sicuro. Ma si deve saper gestire anche questa situazione, visto che qualcuno ci è riuscito pur non essendo facile. In un’altra occasione dovrò magari andare con un approccio diverso.
Nella seconda serie a terra, la terza di gara, credo che il vento sia cambiato mentre sparavo, perché ero stabilissimo e in quel momento non ho capito come mai non si siano chiusi i due bersagli. Ho cercato però di chiudere bene la serie, perché avevo delle belle sensazioni sugli sci, anche se i tempi non corrispondono alla mia sensazione, quindi devo valutare anche il materiale. Questa è comunque una cosa positiva da portarmi dietro visti i problemi avuti. Non so se Pechino sarà così ventosa, ma in ogni caso mi auguro che il vento sia almeno costante, così da gestirlo. Per me Ruhpolding e questa di Anterselva sono due tappe di allenamento per trovare il feeling che mi è mancato e ho cercato per tutta la prima parte della stagione. Se sono più tranquillo? Lo sarò quando non avrò più quei fastidi muscolari che provo durante la giornata, perché quando mi sento bene il resto, viene da sé”.
Tommaso Giacomel
“Oggi non è stata per niente facile, il vento non ha aiutato. Mi ha dato tanto fastidio sbagliare l’ultimo colpo della prima serie. In piedi, il secondo poligono, ho fatto abbastanza fatica a gestirlo. Ma c’è poco da dire, sei errori in un’individuale sono troppi, non è stata una grandissima giornata, ma almeno sugli sci stavo bene. Cosa ho imparato? Che il poligono di Anterselva non è facile, è tra i più difficili e non ti perdona nulla. Appena fai un’entrata più cattiva vieni subito punito”.
Dominik Windisch
“Oggi era veramente difficile con questo vento, perchè non era costante e continuava a girare. Infatti, nel corso dell’azzeramento avevo trovato un certo tipo di vento, ma quando è iniziata la gara aveva già girato. Così ho reagito, ma troppo poco, commettendo degli errori. Quando succede così, non sai mai se dovevi in realtà reagire di più o di meno. L’ho scoperto solo quando ero nel bosco, quindi troppo tardi ormai. Ho cercato di raddrizzare la gara e dare del mio meglio, in quanto sapevo che ci sarebbero stati tanti errori. Ho provato a lottare fino alla fine, ma ho sbagliato troppo. Fisicamente stavo bene, sono riuscito a fare tutta la gara da solo, sorpassando sempre gli avversari trovati in pista, mi sembrava sempre di poter andare di più. Ho attaccato tutta la gara tenendo sempre il mio ritmo, qualcosa di positivo su una venti chilometri. Quindi niente male.
Sicuramente vederle la tribuna vuota fa molto male. Anche quest’anno è andata così. Speriamo veramente di riavere presto il pubblico perchè ci manca tanto, l’atmosfera non è la stessa. In gara non ci pensi ma cambia tutto il contorno. Diciamo che mi sono tenuto il risultato per quando ci saranno i tifosi (ride, ndr)”.
Fonte: Fondoitalia
Foto: FISI (Pentaphoto)