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Dominik Windisch biathlon

Beijing 2022: Dominik Windisch per sorprendere ancora una volta

Dominik Windisch nello scorso quadriennio si è conquistato un posto tra gli atleti azzurri più premiati ai Giochi Olimpici del biathlon, grazie allo storico bronzo conquistato nella sprint di Pyeongchang e al terzo posto in volata, davanti alla Germania, nella staffetta mista. Risultati che hanno catapultato l’alpino dell’Esercito di Rasun (Bz) in una nuova dimensione dopo una stagione che è stata tutt’altro che facile e caratterizzata da alti e bassi. Tra Pyeongchang e Pechino sono arrivate altre medaglie pesanti, come l’incredibile oro nella mass start di Östersund del 2019 e l’argento conquistato nella staffetta mista di Anterselva 2020, lottando fino all’ultimo poligono con Johannes Boe.

L’obiettivo da sempre per Windisch è trovare quella continuità di prestazione, sia dal punto atletico che al tiro, che gli permetta di poter lottare in qualsiasi situazione e condizione meteo con i migliori del circuito.

Intervistato da Giorgio Capodaglio per Fondoitalia al termine della tappa di Anterselva, l’azzurro ha fornito degli spunti interessanti in vista dell’appuntamento a cinque cerchi

Cercherai già di adattarti al fuso orario?

“Innanzitutto cerchiamo di riposare bene e non farci stressare troppo da tutte le restrizioni. Cercherò di isolarmi il più possibile, vedendo una sola persona, la mia futura moglie, che è stata testata due volte in questi giorni con antigenico e molecolare prima di isolarsi. Insomma cerchiamo di non correre rischi, poi spero che basti e non accada qualcosa all’improvviso. Cerco di isolarmi, stare tranquillo, fare due o tre allenamenti qui ad Anterselva. Per quanto riguarda l’adattamento al fuso orario, non sono uno che inizia a farlo con troppo anticipo. Avremo tempo di farlo anche lì, inoltre abbiamo il volo a un orario giusto per riuscire già ad adattarci. Non ho mai avuto problemi con il fuso orario, come si è visto già a Pyeongchang o quando ho gareggiato negli Stati Uniti e in Canada. Per quello non mi preoccupo”.

In diverse occasioni hai dichiarato di non sentire ancora le emozioni di questi Giochi Olimpici. È cambiato qualcosa ora che si avvicinano?
“Stranamente sento ancora poco le solite emozioni delle Olimpiadi. Ci sono tante incognite. In questo momento sento più la tensione dei vari test che dobbiamo effettuare per il Covid, perché ne facciamo veramente tanti anche qui in Coppa del Mondo, dove abbiamo una bolla. E nonostante ciò ogni tanto senti che qualcuno è positivo e ti chiedi come sia possibile. Anche se stiamo attenti, comunque può succedere. Quindi a ogni test c’è sempre un po’ di tensione al momento. Poi abbiamo altre mille cose burocratiche da fare prima della partenza. Al momento pensiamo più a fare tutto bene per arrivare lì, poi al resto ci penserò una volta arrivato lì”.

Per il secondo anno consecutivo hai gareggiato ad Anterselva senza pubblico. Magari vuoi recuperare arrivando qui fino al 2026, oppure credi che quelle di Pechino saranno le tue ultime Olimpiadi?

“Vorrei evitare di partire pensando che saranno le mie ultime Olimpiadi, perché questo rischierebbe di mettermi un’ulteriore tensione ed emozione. Certo altri quattro anni possono essere lunghi. Vedremo, intanto mi concentro su queste Olimpiadi, poi vedremo la voglia di andare avanti o no e deciderò dopo”.

Foto: Deubert IBU