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Beijing 2022, staffetta femminile: dietro all’oro della Svezia, arrivano Russia e Germania. Disastro Eckhoff per la Norvegia. Brave le nostre azzurre, quinte.

Nella staffetta femminile olimpica di Beijing 2022 la Svezia, trascinata dalla sorelle Oeberg, ma anche da Persson e Brosson, brave a restare vicine nelle prime due frazioni, si prende un bellissimo oro davanti a Russia e Germania. La grande delusa è la Norvegia, che butta via la medaglia nella seconda frazione con una Eckhoff irriconoscbilie. L’Italia di Vittozzi, Wierer, Comola e Sanfilippo è molto precisa la tiro e chiude ottimamente in quinta posizione.

La staffetta si apre con un prima frazione abbastanza interlocutoria, in cui Voigt, Vittozzi e Persson chiudono davanti a tutte ma con un vantaggio risicato, soli 13” sulle principali inseguitrici. Dopo un primo  giro, in cui nessuno ha forzato, si è arrivati al primo poligono in cui gli errori sono stati pochi. Delle prime 10 solo la nostra Vittozzi ha sbagliato un bersaglio ma la velocità al poligono e nell’uso della ricarica le ha permesso di stare attaccata. Nel secondo giro Persson prova a forzare, cercando di staccare le avversarie ma Vittozzi e Bescond non mollano e rimangono a 8”.

In piedi, arriva qualche errore in più ma nessuno prende grandi distacchi. Ad uscita dal poligono si crea un terzetto Italia, Germania, Svezia che si avvantaggiano: Voigt in particolare grazie a grandi materiali, mentre Vittozzi molto brava nei tratti più in salita. Al cambio dietro al trio di testa, arrivano Knotten e Kazakevich tardate di 12”. Per la Norvegia, buona prima frazione visto che poteva essere l’incognita del quartetto.

Nella seconda frazione, invece, cambia tutto: Wierer dopo un primo giro in compagnia di Hinz e Brorsson, trova un grande zero veloce. Neanche le altre sbagliano ma sono nettamente più lente. Reztsova commette un solo errore, mentre Chevalier cade nel giro di penalità. Male anche Eckhoff che si salva dal giro in qualche modo ma rimane staccata. Nel secondo giro Wierer rimane avanti, Reztsova guadagna ma la differenza la fa il poligono in piedi. Italia, Russia e Svezia sono ancora perfette e scappano via, mentre dietro succede di tutto: Eckhoff salta completamente con 5 errori e due giri di penalità, un giro per la Bielorussia di Alimbekava.

Nell’ultimo giro Reztsova scappa via, Wierer cerca di tenere botta e grazie al traino della russa guadagna sulle inseguitrici. Al secondo cambio Russia davanti, Italia a 10”7, poi Svezia a 27” e Germania a 45”. Francia e Norvegia staccate rispettivamente di 1’46 e 1’53.

Il cambio lancia Mironova al comando con un vantaggio di 10”7 su Comola, che come preventivabile, si amplia nel corso del giro. La valdostana è brava però a non perdere il ritmo e nell’ultima parte prima del poligono a restare con Hanna Oeberg. Al poligono, Russia e Italia non sbagliano mentre la Svezia di Oeberg sbaglia un solo bersaglio coperto immediatamente con la ricarica. Non sbagliano neanche Preuss, e soprattutto Lien che cerca di riportare su la Norvegia, dopo la frazione molto negativa di Eckhoff. La Francia di Braisaz, invece, incappa in altri due errori e il distacco lievita a 2’10 dalla testa.

All’uscita, Mironova guadagna, seppur in termini di pochi secondi, sia su Hanna Oeberg che su Comola, che però è bravissima a tenere a vista la ben più vincente svedese e a non mollare. Preuss dietro fa fatica e perde 10” da Comola con il distacco che arriva a 30 secondi dalla valdostana di Champrocher.

All’arrivo del poligono in piedi, Mironova va completamente in crisi, sbaglia tre volte e incappa clamorosamente nel giro di penalità. Dietro Oeberg sbaglia tre bersagli ma con le spalle al muro, salva la Svezia dal giro. L’Italia con Comola sbaglia un solo bersaglio e esce dal poligono davanti a tutte, ma con Svezia e Russia subito alle calcagna.

Le due superpotenze Francia e Norvegia sbagliano pochissimo, un errore per Lien mentre il 5/5 di Braisaz fa dimezzare alla Francia il proprio distacco, passato da 2’12 a 1’18 dalla testa tra entrata e uscita dal sesto poligono totale.

Nell’ultimo giro della terza frazione, Oeberg spinge ma Comola è caparbia e non si fa staccare in maniera notevole, mentre la Russia di Mironova, dopo essersi avvicinata a inizio tornata, non riesce a chiudere il buco e rimane staccata.

L’ultimo cambio dice Svezia davanti, con Hanna che lancia la sorella Elvira Oeberg nella possibilità molto importante di una medaglia d’oro che a meno di clamorosi capovolgimenti pare molto probabile. Dietro una straordinaria Samuela Comola che “passa il testimone” a Sanfilippo con soli 7”4 mentre la Russia, da Mironova  a Nigmatullina, è staccata di 13”5 dalla testa. La Germania rimane a 37” mentre una grandiosa Ida Lien raggiunge e sorpassa la Francia a 1’15”5: Roeiseland e Simon si preparano alla clamorosa rimonta, anche se il distacco è notevole.

Nell’ultima frazione Elvira Oeberg se ne va mentre Herrmann si mangia in un giro sia Sanfilippo che Nigmatullina, arrivando al poligono seconda staccata di 28”4 dalla svedese. Roeiseland e Simon non guadagnano sulla testa, ma riducono in maniera notevole il distacco dalla zona medaglie, ora lontano solo 42”.

Delle prime quattro l’unica che sbaglia è Herrmann, ma la velocità nella ricarica le permette di non perdere troppo tempo. La rimonta transalpina di Julia Simon continua grazie allo zero, mentre quella norvegese inciampa leggermente a causa dell’errore di Roeiseland.

Intanto, la Svezia continua a comandare ma la compagine russa non molla e con Nigamtullina rimane staccata di soli 25”7. Dietro, Herrmann, staccata di 18 secondi dal secondo posto, raggiunge e sorpassa Federica Sanfilippo.

L’ultimo poligono è come sempre decisivo; per l’oro la Svezia ha un vantaggio enorme, mentre la lotta argento e bronzo è apertissima. Tutte sbagliano un bersaglio, eccetto la nostra Sanfilippo che incappa in due errori. Dietro Roeiseland ha l’occasione in canna di centrare un’altra medaglia olimpica ma la speranza, come il bersaglio, si stampa sul bordo del poligono, cancellando definitivamente la possibilità del bronzo. Julia Simon, invece, va all-in ma la carabina le dice male male: per lei 3 errori, giro di penalità e addio medaglia.

La Svezia ha l’oro in tasca, mentre Herrmann vuole provarci per l’argento lontano 10 secondi a uscita dal poligono. Nigmatullina, però, non ci sta e reagisce immediatamente staccando ancor di più la tedesca, vincitrice dell’Individuale 15km olimpica.

La classifica d’arrivo è dunque composta: oro per la Svezia (0+6) di Persson, Brorsson, e delle sorelle Oeberg, argento Russia a 12” (1+7) per Kazakevich, Reztsova, Mironova, Nigmatullina e bronzo a 37”4 per la Germania (0+6) del quartetto Voigt, Hinz, Preuss, Herrmann.

Medaglia di legno e delusione assoluta per la Norvegia, che paga una seconda frazione di Tiri Eckhoff assolutamente disastrosa, culminata con due giri di penalità. Questo dimostra come nelle staffette ogni frazione sia importante, e nessuna delle frazioniste, anche se ti chiami  Norvegia, può permettersi una debacle totale. Molto brave, invece, Knotten e soprattutto Ida Lien, che ha iniziato la rimonta, poi non andata a buon fine con Marte Roeiseland.

Quinta, staccata di 1’33 all’arrivo è l’Italia, che va forse anche al di là delle aspettative della vigilia : con soli 5 bersagli mancati è la Nazione più precisa al tiro. Vittozzi, Wierer, Comola e Sanfilippo ripetono la stessa posizione di Pyeongchang 2018, ma questa volta direttamente sulla neve, visto che in Corea il quinto posto era arrivato dopo la squalifica post-gara della Russia per motivi di doping.

Malissimo, invece, la Bielorussia, campione uscente dell’oro in quell’occasione. che con Leschchanka, Alimbekava, Kruchynkina e Sola conclude addirittura 14esima con 5 giri di penalità e 16 errori totali, con un distacco di 5″17.

 

RISULTATI – MEDAGLIERE

Foto: IBU

Alberto Pilone