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Emilien Jacquelin: “Vado a Oberhof per vincere. Antholz è un posto davvero speciale”

La sprint di Anterselva che ha aperto il programma della sesta tappa di Coppa del Mondo, ha regalato al caldo pubblico italiano una piccola conferma di ritrovata competitività per Emilien Jacquelin. Il ventisettenne nativo di Grenoble ha infatti mancato un solo bersaglio, in piedi, e ha chiuso in sesta posizione lontano una trentina di secondi dal podio, in una gara vinta dal “solito” cannibale Johnannes Thingnes Bø.

Insieme al quinto posto racimolato nella mass start di Ruhpolding domenica scorsa, si tratta dell’unica top 10 per il transalpino dalla tappa casalinga di Le Grand-Bornand in poi, in una stagione che è e resta complicata per molti punti di vista. Proprio per questo motivo, intervistato ai microfoni di Biathlon Azzurro al termine della sua sprint (in un ottimo italiano), Jacquelin si è espresso positivamente sulla sua condizione, stabilendo con chiarezza l’obiettivo della sua stagione:

“Sono soddisfatto della mia gara, ho sparato bene commettendo un solo errore in piedi e sento sempre più confidenza nel tiro. Non mi sento ancora in forma sugli sci, ho fatto molto allenamento questo mese (tra cui il training camp a Ridanna) e sono molto stanco. Devo fare i conti con questa situazione al momento, e pensare solo ai Mondiali. Vado a Oberhof per vincere, per le medaglie, non andrò per arrivare sesto, ma oggi non potevo fare di più. 

Guardando all’inseguimento, ho ovviamente dei ricordi molto emozionanti del passato. Antholz è un luogo veramente speciale per me, è dove ho ottenuto i primi piazzamenti di peso in Coppa del Mondo cinque anni fa col quinto e sesto posto di sprint e pursuit, e poi qui sono diventato campione del mondo battendo Johannes nel 2020. Domani mi concentrerò su essere me stesso e fare ciò che so fare, prendendo le cose un passo alla volta”.

Intervista: N. Persico
Foto: E. Facondo

Michele Brugnara