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Luca Molin Pradel

Lo skimen Luca Molin Pradel lascia la nazionale per dedicarsi alla famiglia: “Sono state otto stagioni fantastiche”

Questa è stata la sua ultima Olimpiade. Entrambe in Oriente, prima quella di Pyeongchang in Corea del Sud nel 2018, poi quella appena conclusa a Pechino lo scorso febbraio. Luca Molin Pradel è stato intervistato da Alessandro Torre per la testata La Nuova Venezia. Il bellunese, classe 1981, assistente capo in forza alla Questura di Venezia, tecnico e skimen della nazionale italiana di biathlon per otto stagioni, saluta la maglia azzurra per dedicarsi alla sua famiglia. E rinuncia alla possibilità di partecipare alla prossima manifestazione a cinque cerchi che si disputerà in Italia tra Milano e Cortina. Senza alcun rammarico. Si aggiunge quindi ai ritiri di Dominik Windisch e Andreas Zingerle.

“Le Olimpiadi in casa sono tra quattro anni. La mia scelta adesso è quella di non continuare perché se si prende una decisione bisogna portarla avanti ed è un lavoro che non si fa da un anno all’altro, da una settimana all’altra, ma è un ciclo di quattro anni che adesso sarebbe troppo impegnativo e dovrei ancora una volta rinunciare al tempo da passare con i miei cari. Adesso vorrei seguire i miei figli che stanno cominciando a sciare (sci nordico come il padre, ndr) dando una mano agli amici dello Sci club di Zoldo, per tornare a loro quello che mi hanno dato in gioventù”.

Quindi, alla fine di questo ciclo olimpico e nazionale è d’obbligo un bilancio. “Un bilancio che non può che essere più che positivo. Sono state otto stagioni fantastiche. Abbiamo avuto molti alti e qualche basso, come sempre ci sono in un lungo periodo. Abbiamo avuto tante soddisfazioni e siamo cresciuti tutti, sia gli atleti che noi tecnici”.

Una crescita fatta di tante medaglie. “Come l’ultima conquistata da Dorothea Wierer a Pechino, il bronzo. Così nelle due Olimpiadi a cui ho partecipato come tecnico abbiamo conquistato tre medaglie. Poi ci sono state tantissime medaglie mondiali e di Coppa del Mondo. E forse si sarebbe potuto conquistare qualcosa di più in Cina. Le occasioni ci sono state, ma sappiamo bene come il nostro sia uno sport dove anche il minimo errore ti possa far perdere tantissime posizioni. E alla fine non possiamo che essere contenti di aver raccolto questa medaglia, perché avremmo potuto anche non vincere nulla visto il livello altissimo della competizione”.

Foto: Elvis