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Nove Mesto inseguimento maschile Lukas Hofer

Mondiali, Nove Mesto: le dichiarazioni degli azzurri dopo l’inseguimento maschile

Vi riportiamo le dichiarazioni rilasciate dagli azzurri ai microfoni di Fondo Italia dopo l’inseguimento maschile dei Mondiali di Nove Mesto, deciso all’ultimo poligono con la vittoria del norvegese Johannes Boe davanti ai compagni di squadra Sturla Holm Laegreid e Vetle Christiansen a completare il podio interamente norvegese.

Il primo degli azzurri al traguardo è stato Lukas Hofer. L’altoatesino, dopo il 18esimo posto ottenuto nella sprint, ha chiuso un commovente inseguimento al nono posto grazie a uno splendido 20/20:

Oggi quando si è alzato il vento ho iniziato ad avere dei ricordi da Pechino, perché era tutto identico, anche lì abbiamo azzerato in condizioni normali e poi si è alzato tanto vento da sinistra come oggi e continuavo ad avere questo focus nei confronti di quella gara, non so come mai. All’inizio era molto difficile a terra, in effetti ho sparato lentamente e ho deciso di non dare tacche perché se lo avessi fatto avrei dovuto cambiare in continuazione e ho preferito invece contromirare come ho imparato dal mio vecchio allenatore Andreas Zingerle e ha portato i suoi frutti, un sistema di tanti anni ma che funziona ancora”.

Riguardo alla condizione sugli sci, il capitano azzurro ha sottolineato: “Sugli sci oggi molto meglio, i nostri skimen hanno fatto un gran passo in avanti, hanno trovato qualcosa che inizia ad essere all’altezza degli altri ed è fondamentale. Io non vorrei essere nei loro panni ed essere skiman, con l’altissima responsabilità che hanno, perché abbiamo da una settimana caldo, pioggia, vento, sporco e poi senza fluoro, con una neve così, ne risenti ancora di più, ed è difficilissimo trovare la miscela giusta e infatti chapeau a loro che passano tante ore a lavorare. Oggi con Lisa è arrivata anche la medaglia, cosa si può volere di più. Essere skiman in futuro? Assolutamente no! Meglio allenatore”

E riguardo alle prossime gare l’altoatesino ha dichiarato: “Vorrei continuare a stare come sto ora, magari trovare un po’ più di costanza sugli sci perché sento di essere ancora un po’ rigido ma può essere stata anche un po’ di tensione per i mondiali, chiaramente arrivo da un anno e mezzo difficilissimo e non è scontato che io sia qui ai Mondiali e secondo me devo solo stare tranquillo, non strafare, non lasciarmi troppo andare come può succedere in momenti come questi. Poi alla fine le capacità vengono fuori e tra ieri e oggi l’ho fatto vedere, e infatti la cosa fondamentale per me era la Mass Start e con oggi è sicura. Posso guardare avanti sapendo che davanti a me ho minimo tre gare”

Un pensiero alla fine anche ai giovani compagni di squadra per i quali trova una parola di sostegno dopo una gara negativa ma sulla quale il capitano azzurro non si dimostra affatto preoccupato: “Oggi penso che sbagliare non fosse così grave, nelle condizioni che c’erano, me ne sono accorto in prima persona per il tempo che ho preso per sparare. Due tre sono sicuro fossero al bordo, ma come diceva Jonne (Kähkönen, ndr) anche un pelo è comunque coperto, quindi è a posto così! Però i ragazzi devono stare tranquilli, perché sugli sci stanno bene, sono in forma e sanno sparare, non sono per niente preoccupato e in più hanno comunque una lunga carriera davanti”

Tommaso Giacomel non si ritiene assolutamente soddisfatto della sua prova conclusa al 20esimo posto con 6 errori (2+1+2+1):

Secondo me oggi non ho lavorato per niente bene al tiro, neanche nella prima serie perché mi ero già accorto di non aver bloccato bene e che gli errori erano andati su. Sono molto deluso di come è andata perché fisicamente stavo abbastanza bene. Ero lontano in partenza ma si poteva rimontare però purtroppo il mio lavoro al poligono è stato scadente e di conseguenza anche il risultato. Per le prossime gare ho bisogno di trovare una quadra al tiro perché tolto ieri sto sparando veramente male e sono deluso di questo”.

Il trentino ha rischiato anche la caduta rimanendo coinvolto nello scontro tra Jacquelin e Nelin all’ingresso del giro di penalità, da cui lo svedese ha ricevuto una penalità: “Aveva la precedenza Jacquelin che doveva uscire dal poligono e la colpa era di Nelin che gli è andato addosso e lì ho dovuto fare un po’ di slalom, si sono presi una bella botta!”

Anche Didier Bionaz, 32esimo con 6 errori (2+2+0+2), è deluso dalla gara odierna specialmente per la prova al tiro:

“Non capivo da dove arrivasse il vento. In piazzola 30, le bandierine non si muovevano ma io lo sentivo. Nella prima serie sono partito bene, poi il vento è calato quindi sono arrivati i due errori. Avevo comunque reagito bene e me lo avevano detto anche i tecnici in pista. Nella seconda il vento è entrato mentre sparavo e non sono riuscito a capire bene. Ho cercato di curare di più i colpi, ma non so dove sono arrivati gli errori. Mi dispiace perché ho buttato un’altra gara. Nell’individuale spero di sparare meglio, perchè oggi sugli sci stavo bene, avrei anche potuto recuperare diverse posizioni, ma non basta. Nel biathlon bisogna sparare bene e al momento faccio fatica»

Per Patrick Braunhofer è stata una buona gara fino alla terza serie, la prima in piedi, in cui l’altoatesino ha mancato 4 bersagli che hanno pesato irrimediabilmente sul resto della gara e sul risultato finale. Il 25enne del C.S. Carabinieri ha infatti chiuso la prova in 48esima posizione:

“La prima metà gara è andata proprio bene, sono partito bene e avevo sci buoni e anche al tiro stava andando bene. Poi in piedi mi sono spento, non ero più concentrato, forse ero talmente stanco che non avevo più concentrazione. Adesso devo parlare con Fabio (Cianciana, ndr) e valuteremo insieme la situazione perché quattro errori non sono da me e non doveva succedere. Oggi si poteva fare proprio bene con quattro serie pulite, anche con un errore, ma non con quattro che non so esattamente da dove vengano. Nella quarta serie ero più lucido, molto di più che nella terza e quindi devo capire se si è trattato di un problema di posizione o se ho tirato troppo nel terzo giro anche se non mi sembrava, però adesso con Fabio proveremo a capire cosa è successo”.

Mentre riguardo al passo sugli sci:“Sicuramente sugli sci si può crescere, lo scorso anno ho avuto i miei due migliori risultati della carriera e quest’anno non li ho ancora raggiunti. Mi sono però qualificato in 4 inseguimenti e la costanza è migliore rispetto allo scorso anno. Ho parlato con Zattoni e abbiamo lavorato tanto sulla base, per cui quando dopo un fine settimana sono cotto fisicamente riesco a recuperare bene. Sono contento delle mie due gare con la neve che c’era e con cui fatico tanto e oggi è andata meglio di ieri”

Foto: Federico Angiolini
Fonte: Giorgio Capodaglio – Fondo Italia