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Oberhof 2022: la “solita” Norvegia trionfa nella prima staffetta mista della stagione. L’Italia chiude settima

Nella prestigiosa cornice di Oberhof (Germania) è andata in scena la prima staffetta mista della stagione 2021/2022 della Coppa del Mondo di biathlon. Il risultato finale rispecchia i pronostici della vigilia e vede imporsi la solita corazzata norvegese. Pur priva della detentrice della Coppa del Mondo generale femminile Tiril Eckhoff, la Norvegia dimostra la superiorità con i suoi quattro frazionisti (Tarjei Boe, Johannes Boe, Ingrid Tandrevold e Marte Roeiseland) e si impone fermando il cronometro a 1:28:51.4, utilizzando con abilità e rapidità solo sei ricariche.

Tarjei Boe conclude la prima frazione davanti dopo aver utilizzato due ricariche nel secondo poligono e lancia il fratello minore Johannes, capace di scavare il solco decisivo sugli sci e mantenendo precisione nell’utilizzo di una ricarica in entrambi i poligoni. Tandrevold è brava a gestire gli sforzi e completa una terza frazione molto solida, dovendo sfruttare una sola ricarica in piedi, e consegna il testimone a Marte Roeiseland con un buon margine di 25” sulla combattiva squadra bielorussa. L’attuale leader della classifica generale femminile non corre rischi e porta la propria nazione al successo utilizzando una sola ricarica nell’ultimo poligono.

Il successo della Norvegia è ampiamente meritato ma è davvero encomiabile lo sforzo della squadra bielorussa, che conclude in seconda posizione con 23.1” di distacco e dimostra di essere ormai una realtà competitiva a tutto tondo in ogni competizione, individuale e di squadra. Il quartetto composto da Mikita Labastau, Anton Smolski, Dzinara Alimbekava e Hanna Sola da filo da torcere durante tutta la gara grazie a una grande precisione al tiro (solo cinque ricariche complessive utilizzate) e a un’eccellente prestazione sugli sci, coadiuvata anche da ottimi materiali. In particolare le frazioniste Alimbekava e Sola rosicchiano parte del distacco alla testa della corsa sugli sci, ma in questo momento sembra che senza errori clamorosi da parte della Norvegia il secondo gradino del podio sia il massimo risultato ottenibile da qualunque altra formazione.

Nello sviluppo della gara si crea man mano una forbice sempre più ampia tra la Bielorussia e le altre squadre a contendersi il terzo posto. Al termine troviamo in terza posizione il quartetto francese composto da Antonin Guiggonat, Simon Desthieux, Anais Bescond e Julia Simon. La squadra transalpina non schiera la miglior formazione, ma si mantiene nelle posizioni in lotta per il podio dall’inizio alla fine. Nella frazione di chiusura Simon fa valere il suo strapotere fisico e, pur dovendo utilizzare cinque ricariche, riesce ad avere la meglio sulle altre nazioni per regalare un ottimo terzo posto alla Francia (+2:01.3 dai vincitori).

A soli 7” dal podio troviamo la Svezia (Samuelsson, Ponsiluoma, Hanna Oeberg, Elvira Oeberg), nonostante dieci ricariche e ben tre giri di penalità, due scontati da Samuelsson al secondo poligono e uno da Hanna Oeberg nel poligono a terra. Nel corso dell’ultimo giro Elvira Oeberg riesce a ricucire lo strappo con il gruppo in lotta per il podio ma non è abbastanza per agganciare Simon e si deve accontentare del quarto posto, che tuttavia sembrava un miraggio dopo la prima frazione disastrosa di Samuelsson.

Russia (Tsvetkov, Povarnitsyn, Kazakevich, Vasnetcova) e Germania (Rees, Doll, Voigt, Hinz) concludono in scia alla Svezia rispettivamente in quinta e sesta posizione, dopo essere rimaste a lungo nelle posizioni di vertice.

L’Italia chiude solamente in settima posizione a 2:43.1 dalla testa e distanziata oltre 40 secondi dal podio, che era parso obiettivo raggiungibile nel corso della gara. Al lancio Thomas Bormolini regala un’ulteriore ottima prestazione sugli sci e nonostante le quattro ricariche utilizzate, conclude la sua frazione a soli 30 secondi dalla vetta. Il livignasco passa il testimone a Dominik Windisch, che dimostra una condizione decisamente in crescita e sfrutta una buona precisione al poligono (solo una ricarica in ciascun poligono) per mantenersi in quota nelle posizioni che contano. Dorothea Wierer, schierata oggi in terza frazione, lotta con le unghie e con i denti per restare sempre lì in lotta per la terza piazza. Nonostante tre ricariche utilizzate, arriva all’ultimo cambio con il terzo tempo e lancia Lisa Vittozzi in ultima frazione. La sappadina però fatica a mantenere un buon passo sugli sci e incappa in qualche errore di troppo nelle due sessioni di tiro (due ricariche a terra e due in piedi), scivolando fino alla settima posizione conclusiva. La top ten è completata dai quartetti di Finlandia, Repubblica Ceca e Ucraina.

Pur con delle note più positive da parte dei frazionisti maschili, possiamo giudicare sufficiente complessivamente la prestazione offerta da parte dei nostri portacolori. Certo, rimane la delusione del podio che continua a essere stregato in questa stagione.

La prossima staffetta mista della stagione andrà in scena a Pechino e metterà in palio dunque delle pesantissime medaglie olimpiche. Va ricordato tuttavia che ai giochi olimpici l’ordine dei frazionisti verrà invertito, con le donne ad aprire la staffetta e gli uomini nelle ultime due frazioni.

CLASSIFICHERISULTATI

Foto: Federico Angiolini

Mirko Chiaradia