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Sappada accoglie la plurimedagliata Lisa Vittozzi

Ieri sera Lisa Vittozzi è stata festeggiata a Sappada dopo le 4 medaglie conquistate ai Mondiali di biathlon. Circa 400 le persone che hanno salutato la loro campionessa al ritorno a casa.

Dal Messaggero Veneto, articolo di Antonio Simeoli

Preceduta da un’auto dei Carabinieri, il suo Centro Sportivo di appartenenza, passa sotto il bandierone tra due ali di folla. Fiera, orgogliosa, sì anche meravigliosamente timida. Perchè, se al poligono la campionessa sappadina è tornata ad essere spietata, nella vita di tutti i giorni resta una ragazza che, mentre con una mano sta toccando il cielo con un dito, con l’altra per quasi un’ora, firma dopo firma, foto dopo foto, selfie dopo selfie riesce a far contenti quei bimbi e ragazzini che, semplicemente grazie alle sue imprese, sciano sognando di diventare come lei.

Sul palco, preparato fuori dal “Bar da Nardi” alla fine del paese prima che la strada scenda verso il Comelico, c’erano il sindaco Manuel Piller Hoffer, che amministra il paese più medagliato d’Italia sulla neve, il consigliere regionale Manuele Ferrari, artefice del centro biathlon di Forni Avoltri, culla dei successi di Lisa, il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini e, soprattutto, altri due campioni, Silvio Fauner e Pietro Piller Cottrer. Ori e medaglie mondiali e soprattutto olimpiche.

«Ora ci sono anch’io nel gruppo dei Campioni del Mondo – ha detto Vittozzi, mentre i cori per lei delle quattrocento e più persone presenti si susseguivano –. Ma la cosa che vale più di ogni medaglia conquistata in questa fantastica spedizione iridata è il fatto di essere riuscita a superare un momento difficile. Insomma, da questo periodo duro ho imparato che bisogna sempre credere nei propri sogni e fare di tutto per raggiungerli. È cosi: il momento difficile mi ha aiutato ad arrivare dove sono». Le chiedono a chi voglia dedicare le medaglie. Lei piange. Perché Lea e Sergio, i nonni materni, non ci sono più e invece avrebbe voluto abbracciarseli al ritorno dalla Repubblica Ceca.

«Ci sono le Olimpiadi tra due anni – continua – l’obiettivo ora è lavorare duro per eguagliare i miei concittadini illustri».

Fauner la tranquillizza: «Tra due anni, continuando così, Lisa ci supererai». “Sissio” al collo ha un oro e altre quattro medaglie olimpiche. Lisa parte da un bronzo.

«Ma adesso non pensi di festeggiare troppo – taglia corto l’allenatore Mirco Romanin di Forni Avoltri – la Coppa del mondo è alla portata, vogliamo il pettorale giallo e così dobbiamo riprendere ad allenarci perchè tra Norvegia, Stati Uniti e Canada sono in arrivo sfide decisive». Lisa sorride: «Proverò a superarmi e poi non sono più giovane (sorride, ndr), ma tutti sanno che il sogno è quello di vincere le Olimpiadi».

Con un grande cartellone c’è anche Uber Michelli, tifoso che a Tolmezzo ha aperto il primo fan club in Carnia. «Lisa, Lisa», chiamano i bimbi. Lei, in modalità poligono, spara autografi a raffica. È arrivata preparata, blocchetto di foto e pennarello. Ricorda Leo Benedetti, tifoso storico che non c’è più. Il tenore canta “Nessun dorma”.

Ovazione. “Lisa, Lisa”, i bimbi ri-chiamano. C’è il piccolo Emanuele: “Lisa, ho un disegno per te”. L’hai lasciata con la carabina prendere 69 su 70 bersagli in pochi secondi a 180 battiti, te la ritrovi che abbraccia anche Emanuele. È caduta, è rinata. Vincerà ancora tanto. Un po’ l’avete capito perchè.