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Biathlon, Tommaso Giacomel: “Gli allenamenti sono duri ma anche divertenti, sto lavorando bene al tiro”

Le impressioni da Lavazè di Tommaso Giacomel, classe 2000 delle Fiamme Gialle, che prosegue nel suo processo di crescita. L’azzurro della Val di Primiero (TN) ha già preso le misure con la Coppa del Mondo di biathlon, sebbene nella passata stagione abbia saltato le prime tappe a causa del Covid: Giacomel non ha ancora espresso tutto il suo potenziale, sia nel fondo che nel tiro, dove è tra gli atleti più rapidi del circuito nelle serie in piedi. Nell’intervista realizzata da Nicolò Persico e Michele Brugnara, il trentino racconta come ha vissuto i primi raduni e i primi allenamenti con il gruppo.

Ciao Tommaso, come sta andando questa prima fase della preparazione insomma come ti trovi dal punto di vista fisico?
“La prima fase della preparazione è andata bene, con il nuovo gruppo mi sono trovato in sintonia. Gli allenamenti sono stati, oltre che duri, anche molto divertenti: questa è la cosa più importante. Il carico di lavoro più o meno è rimasto quello dello scorso anno, cerchiamo sempre di fare qualche ora in più, però non è cambiato nulla.

La scorsa preparazione è stata anche condizionata dal Covid che non ti ha permesso di fare tutte le gare di Coppa del Mondo. La speranza è che questa stagione possa essere più continua e regolare possibile per poter esprimere poi le tue doti in gara
“Chiaramente la malattia dell’anno scorso mi ha rallentato un po’ però non avrebbe senso dare la colpa solo al Covid, se tante gare sono andate male è solo colpa mia. Spero di non avere problemi durante la prossima stagione e di poter esprimere il mio potenziale”.

Ti abbiamo visto a Lavazè innervosirti quanto non riesci a chiudere i bersagli. Su quali aspetti stai lavorando dal punto di vista del tiro?
“Anche solo sbagliare un colpo in una serie non direi che mi innervosisce ma quanto meno mi dà fastidio, però con Andreas Zingerle stiamo lavorando molto bene fino ad ora al tiro: provando a non perdere la velocità ma cercando di costruire il colpo un po’ meglio e lavorare sul grilletto. Si lavora bene e i bersagli vanno giù”.

In questo senso hai fatto delle modifiche sulla carabina oppure hai mantenuto la stessa impostazione?
“Abbiamo cambiato qualcosa, tirato un po’ indietro il fermo a mano, accorciato un po’ la cinghia, solo piccoli accorgimenti non eclatanti”

Gli ultimi 18 mesi sono stati quelli che ti hanno portato dalla squadra juniores fino alla squadra di Coppa del Mondo, i prossimi sono quelli che porteranno ai Giochi Olimpici: per cui senza pressione cercherete tu e Didier Bionaz di vivervi anche questa stagione con il massimo della spensieratezza
“Io e Didier Bionaz abbiamo solo 21 anni, i Giochi Olimpici sarebbero un punto di passaggio importante per le nostre carriere perché siamo molto giovani: se si riuscirà ad andare ai Giochi Olimpici sarà un esperienza in più, in caso contrario avremo altre occasioni”.

Vedo che quasi tutto il tuo gruppo di lavoro è iscritto a Strava: queste informazioni come sono utilizzate? Inoltre, dal punto di vista atletico, sono stati impegnativi i lavori in pista per quanto riguarda la corsa?
“Si, Dorothea Wierer è stata l’ultima l’ultima del nostro gruppo di allenamento a sbarcare su Strava, non riusciremo mai a convincere Dominik Windisch. Più che altro lo utilizziamo per divertimento, è un social network è un po’ particolare. Per quanto riguarda la corsa è parecchio difficile inseguire Hofer, soprattutto per uno come me che in questo contesto fa veramente tanta fatica, però fa bene allenarsi insieme a lui e con gente forte”.