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Biathlon, Didier Bionaz: “La preparazione avanza al meglio, la squadra A è un forte stimolo”

Reduce da una stagione ben al di sopra delle aspettative, Didier Bionaz, classe 2000 tesserato per l’Esercito, è tra gli atleti più interessanti del panorama italiano del biathlon. L’azzurro, valdostano di Bionaz, vanta già 30 presenze in Coppa del Mondo e ha dimostrato le sue doti al poligono, nonostante i margini di miglioramento ancora notevoli, considerata la giovane età. Nell’intervista realizzata da Nicolò Persico e Michele Brugnara, Bionaz ha avuto delle belle parole per i compagni di squadra e per l’evoluzione della sua preparazione finora, della quale è visibilmente soddisfatto.

Ciao Didier, forse tu sei stata la sorpresa più grande della passata stagione per quanto riguarda il biathlon azzurro e questa situazione ha fatto salire un po’ anche le aspettative nei tuoi i confronti, meritandoti anche la conferma nella squadra di Coppa del mondo. Come hai vissuto questi 18 mesi passando dalla squadra juniores alla squadra A?
“Devo dire che il passaggio è stato abbastanza facile, ma soprattutto perché ho avuto dei bravi compagni di squadra che mi hanno accolto benissimo. Mi hanno fatto entrare bene nel gruppo, sono sempre stati molto disponibili con me e mi hanno dato tantissimi consigli”.

“Da questo punto di vista è stato abbastanza facile entrare nel nuovo gruppo, un po’ più difficile è stato invece entrare nell’ottica di quello che è il circuito della Coppa del Mondo, il quale richiede sempre moltissimo impegno e soprattutto ti chiede sempre di tenere alta l’asticella. Non puoi quasi mai avere dei momenti di difficoltà, perché se no si perdono tantissime posizioni e il risultato è compromesso già in partenza. Però è stata sicuramente un’esperienza molto bella che mi porterò per sempre nel mio cuore”.

Lo staff tecnico della nazionale ti ha tenuto in alta considerazione, tanto che sei stato schierato nella staffetta mista iridata come il primo frazionista, forse la frazione più delicata in questo tipo di gare: c’è la consapevolezza delle tue potenzialità e del lavoro svolto in questi mesi?
“Si, quella staffetta mista mi ha dato moltissimo piacere, perché c’è stata tantissima fiducia da parte dei miei tecnici: non me l’aspettavo affatto, è stata un po’ difficile da gestire per la pressione, perché alla fine era una gara su cui c’erano tantissime aspettative da parte di tutti, però mi ha fatto veramente molto piacere che gli allenatori abbiano creduto così tanto in me. Sono comunque felice che mi diano anche delle responsabilità, perché alla fine ti mettono alla prova e ti permettono di crescere più velocemente”.

Parlando invece di questa preparazione, seguendoti nell’allenamento a Lavazè al poligono vedo che ti stai concentrando molto sul dettaglio: essendo il tuo tiro un po’ più controllato rispetto agli altri ragazzi, quali aspetti stai cercando di affinare?
“Quest’anno abbiamo deciso che bisogna iniziare a limare: è risaputo che non riesco a coprire i colpi molto velocemente, sono uno che cerca sempre di uscire dal poligono pulito, magari gestendo la serie con un po’ più di controllo. Stiamo cercando di lavorare molto sui dettagli: anche nella fase di preparazione al tiro, perché aumentare la velocità tra i bersagli è abbastanza difficile”.

“Lavoro molto bene e poi sono stato fortunato perché ho avuto dei compagni di squadra che sono stimolanti da questo punto di vista: Dorothea, Tommaso e Lukas sono davvero rapidi sia nelle fasi di preparazione che nelle fasi di tiro e secondo me sto iniziando ad riscontrare degli effetti positivi in questi allenamenti”.

Dal punto di vista fisico mi sento di dire, dopo l’intervista realizzata per l’Ibu dove Tommaso ha raccontato delle vostre prime gare insieme, che sei cresciuto molto in queste due stagioni: adesso fisicamente sei molto più strutturato e anche inseguire Lukas Hofer in pista d’atletica e in palestra deve essere un bello stimolo per crescere
“Sicuramente, diciamo che in generale quando arrivi in squadra A hai sicuramente tantissimi stimoli, puoi imparare da tutti e sei stimolato a migliorare da ogni punto di vista. Secondo me stiamo migliorando tantissimo anche dal punto di vista atletico, perché alla fine allenarsi spesso con Hofer o con Windisch ti porta a un livello superiore ed effettivamente quest’ anno mi sto sentendo bene, per adesso la preparazione è andata meglio dello scorso anno. Sto patendo un po’ meno i carichi di lavoro e quindi sono molto contento di come stanno andando le cose”.