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Dorothea Wierer Lavazè

Biathlon, Dorothea Wierer: “I maschi mi rendono la vita difficile, è stimolante allenarmi con loro”

L’intervista realizzata a Dorothea Wierer durante il raduno di Lavazè, il quarto stagionale per la squadra A e il primo con il team al completo per quanto riguarda il biathlon: la due volte vincitrice della sfera di cristallo si prepara per la stagione forse più delicata della sua carriera, che porterà ai Giochi Olimpici di Pechino, con la consueta spensieratezza. Intervistata da Nicolò Persico e Michele Brugnara, la azzurra classe 1990 delle Fiamme Gialle ha fatto il punto sul suo stato di forma e dell’ambiente nella squadra azzurra, sempre con il sorriso.

Buongiorno Wierer, innanzitutto Lavazè è una metà ambita non solo per le nazionali azzurre ma anche per i team stranieri e tante nazionali vengono qui ad allenarsi durante la preparazione estiva. Puoi dirci i segreti di questa pista, tu che sei quasi di casa?

“Sicuramente per l’altura, come altimetria sarà simile a Pechino: non ne sono sicura perché non abbiamo avuto la possibilità di provare la pista olimpica dal momento che l’anno scorso è stata annullata la tappa. Però si sente sicuramente l’altura quando ci si allena ed è importante durante la preparazione”.

Per quanto riguarda la tua preparazione, solitamente a questo punto dell’estate sei spesso impegnata in vari appuntamenti, sia istituzionali che con gli sponsor. Ad ogni modo sei comunque riuscita a disputare tutti i raduni con la squadra A. Come ti senti e a che punto sei della condizione?

“Mi sono allenata tanto, con i maschi è sempre dura perché mi rendono la vita difficile (ride ndr). Scherzo, però è bello e alla fine molto stimolante, perché comunque sono molto più forti di me, ma mi piace anche tentare di stare aggrappata a loro. Nonostante i soliti impegni, mi sono comunque presa anche dei giorni liberi per me a casa e con i miei amici per divertirmi, cosa che non guasta nella vita”.

Nonostante tu abbia il desiderio di diventare mamma, hai al seguito due giovani di vent’anni (Giacomel e Bionaz) da tenere d’occhio, dal momento che hanno dichiarato che tu ci tieni molto a loro nell’intervista di Giulio Gasparin per l’Ibu.

“Sicuramente è bello avere anche dei giovani in squadra: hanno pochi pensieri e meno pressioni. L’ambiente è bello perché comunque si scherza e si parla anche di argomenti diversi dal biathlon, abbiamo visto che noi tre veterani (con Hofer e Windisch) siamo un po’ più “inquadrati”, perché comunque giustamente abbiamo i nostri obiettivi, ossia vogliamo far bene e fare podi in Coppa del Mondo, quindi credo che sia un bel mix”.

La novità di questa stagione è relativa al fatto che ti sei iscritta anche tu a Strava come i tuoi compagni di squadra, quindi in questa preparazione potrai vedere i tuoi dati degli allenamenti, come li utilizzerai?

“No, mi serve solo per vedere quello che fanno loro (Hofer grida “Stalker”, ndr). Alla fine è bello rivedere gli allenamenti, però non passo tutto il giorno sull’app: ti fornisce dei dati interessanti, però seguo solo i miei compagni”.

Sono iniziate anche le Olimpiadi estive, seguirai qualche atleta in particolare o qualche disciplina?

“Seguirò il ciclismo, atletica e nuoto che sono gli sport che mi piacciono di più. Poi comunque ci teniamo per lo più informati sui social, perché noi dobbiamo allenarci duramente e non abbiamo molto tempo per seguire i ragazzi impegnati durante le gare”.