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Hannah Auchentaller - Armin Auchentaller

Armin Auchentaller: “Stiamo lavorando per far crescere i giovani talenti USA”

Gli Stati Uniti del biathlon sono pronti ad iniziare un nuovo quadriennio olimpico con la stagione 2022/23, che partirà a breve da Kontiolahti. Ci saranno diverse incognite per la nazionale statunitense, dopo gli addii di Clare Egan, Susan Dunklee e Leif Nordgren. Il punto di riferimento nello staff tecnico rimane Armin Auchentaller, che grazie ai risultati raggiunti in campo femminile sarà Head Coach, ossia l’allenatore responsabile dell’intera squadra. Oltre a Federico Fontana, diventato Team General Manager della nazionale a stelle e strisce, lo staff tecnico è sempre più a tinte azzurre. Abbiamo raggiunto telefonicamente l’allenatore sudtirolese durante il raduno di Vuokatti.

Su quali aspetti state lavorando a Vuokatti? Vi abbiamo visto allenarvi con la nazionale tedesca e giapponese.

“Abbiamo fatto diversi lavori sulla neve, ora ci stiamo concentrando sull’intensità dopo aver fatto un buon carico di lavoro e sabato abbiamo fatto una gara, ci siamo testati per capire a che livello siamo siamo. Chiaramente è una squadra che ha perso diversi riferimenti dopo i Giochi e vedremo come si comporteranno i giovani, sui quali stiamo lavorando sia sulla parte organica che sul tiro”.

In campo femminile con gli addii di Clare Egan e Susan Dunklee che hanno conquistato podi e medaglie pesanti, la squadra è composta dalle più esperte Deedra Irwin, Joanna Reid e un gruppo di ragazze non giovanissime, ma motivate:

“Sicuramente sulla carta Deedra Irwin sarà la nostra punta, ma anche Reid può fare bene, può raggiungere un buon livello e lo ha già dimostrato nelle ultime stagioni. Sono curioso di vedere Tara Geraghty-Moats che arriva dalla combinata nordica e ha deciso di rimettersi in gioco nel biathlon, così come Kelsey Dickinson, entrambe all’esordio in Coppa del Mondo. Sarà presente anche Chloe Levins che è più giovane, classe 99. Per loro e per noi sarà importante il lavoro durante questa stagione per capire a che livello possono arrivare nell’arco di 2-3 anni”.

Tra i maschi gli uomini su cui puntare saranno Jake Brown, Paul Schommer e Sean Doherty, dal quale da diversi anni ci si aspetta il salto di qualità?

“Penso che Doherty abbia lavorato molto bene, non vorrei andare troppo in là nelle previsioni, ma ha fatto un bel passo in avanti. Per fare il salto ha bisogno di portare in gara il lavoro fatto in allenamento. Avere un pizzico di fortuna in più non nuoce, credo nelle sue potenzialità e può fare bene. Lo stesso vale per Brown, purtroppo non è sempre costante al tiro, ma sono curioso di vedere come si può esprimere in questa stagione. E’ un trascinatore nella squadra e crede nei suoi mezzi, è un motivatore ed è consapevole che può fare bene anche a livello individuale. Ci piacerebbe poter centrare la prima top ten in staffetta con questi ragazzi. Purtroppo Paul Schommer è infortunato in questo momento, vedremo i tempi di recupero”.

Il gruppo tecnico italiano è sempre più nutrito, si sono uniti anche il livignasco Emil Bormetti e lo skimen di Predazzo Luca Tomasi, i quali si sono aggiunti a Giovanni Ferrari e Federico Fontana che da diverse stagioni fanno parte del tuo staff. A proposito di Livigno, si è aggiunto al team anche un atleta neozelandese molto promettente…

“Stiamo lavorando molto bene, grazie all’inserimento di Emil abbiamo avuto la possibilità di crescere. Con il livignasco è arrivato anche il neozelandese Campbell Wright, sul quale sia Emil che Luca Bormolini hanno in passato fatto un ottimo lavoro. Da questa primavera lavora con noi, inserito come componente della squadra: ha un bel potenziale è può conquistare dei risultati pesanti. E’ stato un bel punto di riferimento”.

Giovanni Ferrari, Armin Auchentaller, Luca Tomasi

Giovanni Ferrari, Armin Auchentaller, Luca Tomasi

Come, e soprattutto se, si sta sviluppando il biathlon negli USA?

“Ci siamo dati l’obiettivo di realizzare ben 24 centri sportivi dedicati al biathlon entro il 2030, sicuramente è un obiettivo ambizioso ma è giusto poter dare le strutture adeguate ai giovani che vogliono emergere: in particolare stiamo trovando terreno fertile in campo maschile e facciamo più fatica in campo femminile. Sicuramente il primo passo è quello di poter organizzare gare nel circuito domestico, sia negli USA che in Canada. Importante sarà anche continuare ad ospitare manifestazioni come i mondiali junior, Ibu Cup e ciclicamente anche la Coppa del Mondo, per mettere in vetrina questo sport negli USA e anche in Canada”.

Per quanto riguarda gli allenatori made in USA, sono un grande fan di Brian Halligan e del suo canale youtube:

“E’ importante formare allenatori anche negli USA per poter creare un circuito interno, dove emergeranno poi gli atleti che viaggeranno in Europa per disputare le competizioni più importanti. Noi ci crediamo tanto, Brian è stato assunto da US Biathlon come allenatore della squadra junior: stiamo creando a Bozeman in Montana un centro dedicato con una pista di skiroll di 4 km, molto importante per far allenare i ragazzi e fare raduni in altura. Allo stesso modo Mike Gibson sta lavorando duramente per la gestione del centro di Craftsbury, nel Vermont”.

Non posso non chiederti un pensiero su tua figlia Hannah Auchentaller: la scorsa stagione ha chiuso con un gran mondiale Junior dove ha fatto argento nell’inseguimento e oro nella staffetta. Anche in questa stagione partirà dall’Ibu Cup, ma sarà determinata a fare bene fin da subito per poter dimostrare di avere il livello da Coppa del Mondo

“Penso che sia un bene che Hannah possa partire dall’Ibu Cup, è un circuito dove può fare esperienze preziose. Non ho dubbi che la nazionale italiana abbia scelto le cinque atlete più in forma in questo momento. So bene che tipo di scelte vanno fatte, lavorando in questo ambiente. Con i risultati e con il lavoro comunque avrà la possibilità di poter tornare a gareggiare in Coppa del Mondo, ma a prescindere dal circuito sarà importante per lei disputare delle belle gare, per prendere fiducia e consapevolezza dei propri mezzi”.

Hannah Auchentaller - Armin Auchentaller

Foto: IBU

Nel salutarci, si sente la musica in sottofondo. Sono gli atleti del Team USA che sanno come divertirsi e rilassarsi allo stesso modo:

“Ci divertiamo molto, passiamo tanto tempo insieme ed è il modo migliore per affrontare le sfide sia in allenamento che durante le gare in stile USA: è il nostro piccolo segreto”.