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Beijing 2022, il medico FISI Andrea Panzeri: “La Cina presenta delle incognite, però sono tranquillo sui controlli e sui vaccini svolti ai nostri atleti”

Il quotidiano Avvenire, nella persona di Roberto Rotondo, ha intervistato il dottor Andrea Panzeri. Il Presidente della Commissione Medica della Federazione Italiana Sport Invernali è uno dei più noti ortopedici e traumatologi italiani. Per Panzeri, alle prese con il delicato infortunio della sfortunatissima Sofia Goggia, Pechino 2022 sarà la quinta Olimpiade. Ricordiamo che agli azzurri del biathlon sono state somministrate le terze dosi tra Natale e l’Epifania, ossia pima della tappa di Oberhof.

Dottore, nel preparare con i suoi collaboratori le prossime olimpiadi avete riscontrato differenze con le precedenti edizioni?

“Noi, come le altre Nazionali, questa volta ci avviciniamo all’evento sportivo con molte più incognite, che sono legate al Covid. In Cina ci saranno dei protocolli molto rigidi, ma non sappiamo bene cosa ci aspetta, perché a causa della pandemia non è stato possibile fare molti sopralluoghi, per studiare le diverse strutture dell’Olimpiade, la vita all’interno del villaggio olimpico e quella nei siti di gara. Questa è la situazione che ci preoccupa di più, anche se la nostra federazione, con il supporto del Coni, ha predisposto tutto affinché il controllo sanitario sia massimo”.

Quanto i protocolli anti Covid sono in grado di influenzare l’Olimpiade?

“In questi due anni i nostri atleti sono stati abituati al rigore e ad una certa rigidità, ma non c’è paragone tra un Mondiale e un’Olimpiade: lo scorso anno a Cortina, ad esempio, la nostra Nazionale aveva un albergo tutto a sua disposizione, con tamponi ogni 48 ore, mentre un villaggio olimpico è qualcosa di mastodontico, dove vivono atleti di tutto il mondo e di tante discipline diverse. Io sono tranquillo sui controlli e sui vaccini che hanno fatto ai nostri atleti, ma non posso avere la stessa sicurezza sui protocolli seguiti dagli altri Paesi”.

Come arriveremo alle Olimpiadi dal punto di vista medico?

Gli atleti si sono preparati al meglio sia per fare la Coppa del Mondo che per essere nel pieno della forma fisica per quando sarà accesa a febbraio la fiamma olimpica a Pechino. Abbiamo una struttura medica che ha seguito e segue ogni trasferta in tutte le varie discipline. Teniamo presente che noi, a differenza di quello che accade in altri sport, non abbiamo un centro federale dove preparare l’evento sportivo. Lo staff medico ha seguito gli atleti mentre erano all’estero per le varie tappe della Coppa del Mondo, per cui, ad esempio, abbiamo avuto contemporaneamente una squadra in Cina, una in Canada, un’altra negli Usa”.

Pechino 2022 sarà anche un’occasione per avere indicazioni per Milano-Cortina 2026?

“L’Italia non è seconda a nessuno quanto ad esperienza in fatto di organizzazione di grandi eventi, come lo furono le Olimpiadi di Torino 2006 e come lo sono le tappe di Coppa del Mondo, quindi il cammino verso Milano Cortina 2026 è già iniziato.

Naturalmente quando dopo Pechino il testimone passerà ufficialmente a Milano-Cortina 2026, tutto il lavoro che è stato fatto per portare le prossime Olimpiadi in Italia subirà uri accelerazione. Sono convinto che il Comitato Milano Cortina riuscirà ad organizzare giochi stupendi e questo vuol dire rilanciare gli sport invernali, far ammirare al mondo le nostre località turistiche, innovare tante infrastrutture”.

Foto: Sky Sport