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Biathlon, Fabio Piller Cottrer: “Quella iridata è stata un’esperienza fantastica, il mio idolo è Lisa Vittozzi”

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Fabio Piller Cottrer. Il giovane sappadino, tesserato da aggregato per il CS Carabinieri, ha conquistato in stagione l’argento nella sprint della categoria Youth al Mondiale Giovanile di Obertilliach, in Austria, ripetendosi qualche giorno dopo con il bronzo conquistato in staffetta con i compagni Stefan Navillod e Marco Barale. Figlio di Pietro Piller Cottrer, che ha di fatto scritto una pagina dello sport italiano gareggiando nello sci di fondo, l’azzurro classe 2002 è a sua volta cresciuto nell’ASD Camosci Sappada.

Ciao Fabio, nell’analizzare la tua stagione partiamo dall’epilogo. Purtroppo è stato un peccato per te non aver potuto partecipare ai Campionati Italiani in Val Martello

“Purtroppo abbiamo riscontrato una positività in famiglia legata al covid e quindi essendo in quarantena non ho potuto prendere parte, chiaramente mi è dispiaciuto chiudere in anticipo la stagione. Spero di potermi rifare ai Campionati Italiani estivi”.

Gli hghlights della tua annata sono stati certamente i Mondiali giovanili di Obertilliach, dove ti confrontavi per la prima volta a livello internazionale e sei riuscito a conquistare l’argento nella sprint, con lo zero. Nella staffetta inoltre avete fatto un’ottima prova di squadra con Stefan Navillod e Marco Barale, con il terzo posto ottenuto alle spalle di Polonia e Francia

“Quella iridata è stata un esperienza fantastica, non mi aspettavo questo tipo di risultati. Essendo la mia prima partecipazione al Mondiale e il mio obiettivo era fare esperienza, mi ero prefissato di entrare nella top 20 per qualificarmi alla partecipazione nella staffetta. Avendola sfiorata già nell’individuale mi sono un po’ sbloccato ed ero soddisfatto, nella sprint, che è il format dove mi esprimo meglio, è arrivata la medaglia quasi in modo inaspettato. Sui quattro poligoni faccio un po’ più fatica e si è visto anche nell’inseguimento, dove ho provato a dare il massimo. Mi sono riscattato in staffetta dove abbiamo fatto un’ottima prova di squadra. Come primo Mondiale non potevo chiedere di più, anche a livello di gruppo c’è stata una bellissima atmosfera e ho legato molto con gli altri compagni e lo staff”.

Inizialmente non eri stato inserito nella squadra juniores-giovani ma ti sei guadagnato la convocazione grazie ai risultati ottenuti in Coppa Italia

“Chiaramente l’obiettivo era ottenere la qualificazione per il Mondiale austriaco, ma mi sono concentrato gara per gara per esprimere il mio miglior biathlon e questo ha portato dei buoni risultati”.

Su quali aspetti stai concentrando gli allenamenti per la tua crescita e salire di colpi?

“Il discorso della crescita vale a livello generale, ci sono periodi in cui sparo meglio e mi sento stanco sugli sci e viceversa altri in cui sono più brillante sul fondo e pago dazio al poligono. Questo è il bello del biathlon ed è soprattutto una questione di concentrazione, per questo è uno sport che amo. Se riesco a mettere insieme tutte le componenti i risultati arriveranno, so che dal punto di vista atletico c’è ancora margine e posso dare molto di più e spero di poterlo dimostrare in futuro”.

Importante per questa tua stagione di sede del Centro Sportivo Carabinieri dove sei tesserato come aggregato, sotto la guida dell’allenatore responsabile Giuseppe Cioffi

“Ringrazio il gruppo sportivo dei Carabinieri che mi ha supportato in questa stagione, dove ho lavorato bene nei raduni e avevo degli ottimi riferimenti a casa, anche grazie al mio compagno di “vita” Mattia Piller Hoffer dal momento che abitiamo vicini e siamo cresciuti insieme. C’è molta intesa e l’allenamento in questo modo è sempre proficuo”.

Visto che entrambi siete cresciuti tra i Camosci Sappada, avrai avuto modo di poterti confrontare con Lisa Vittozzi. E’ capitato spesso?

“Capita raramente di trovarla in pista perché è spesso impegnata in raduno con la squadra A, mi piacerebbe comunque fare un allenamento con lei perchè è il mio idolo. E’ diventata una grandissima atleta e si è costruita da sola, la ammiro moltissimo. D’estate capita di studiarla mentre si allena al poligono e a vederla sparare mi si illuminano gli occhi”. 

A livello internazionale invece hai qualche riferimento, magari del circuito di Coppa del Mondo?

“Mi piace molto il francese Quentin Fillon Maillet: anche se in carriera non ha raccolto i risultati che avrebbe meritato sono convinto che saprà togliersi delle grandi soddisfazioni in futuro”.

Foto: Reichert IBU