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pagellone mondiali Oberhof 2023

Il pagellone dei Mondiali di Oberhof 2023

Dopo avervi presentato le nostre pagelle della rassegna iridata italiana (le trovate a questo link), è tempo di andare ad analizzare le prestazioni globali dei biatleti impegnati all’Arena AM Rennsteig. Il dominatore assoluto di questi campionati mondiali è stato il norvegese Johannes Thingnes Boe, vincitore di ben cinque medaglie d’oro. In campo femminile, la donna copertina è stata Hanna Oeberg, sebbene alla vigilia ci si sarebbe aspettati un acuto da parte della sorella minore. Tante sono state le sorprese e altrettante le delusioni: ecco, dunque, il pagellone dei Mondiali di Oberhof 2023.

L’Italia è stata una delle sei nazioni presenti in Turingia ad essere riuscita a salire sul podio. L’acuto più bello è stato quello della staffetta femminile, data la medaglia d’oro conquistata dal quartetto composto da Comola, Wierer, Auchentaller e Vittozzi. Bene anche Tommaso Giacomel che, grazie alle due staffette miste, si è messo al collo una medaglia d’argento e una di bronzo.

Da 10… a 0: il pagellone dei Mondiali di Oberhof 2023

Voto 10, e Lode – Johannes Boe, l’alieno

Johannes Thingnes Boe, in questi campionati del Mondo, ha dimostrato a tutto il circuito di non essere “umano”. Le prime quattro gare alle quali ha partecipato, infatti, lo hanno visto dominare in lungo e in largo. Nella staffetta mista, nella sprint e nell’inseguimento, il minore dei fratelli Boe ha confermato i pronostici, conquistando tre vittorie. Nell’individuale il nativo di Stryn ha veramente spiazzato tutti i propri avversari. Con due errori, il classe ’93 si è laureato campione, dimostrando di essere di un altro pianeta.

Nella seconda parte del Mondiale, invece, il fenomeno scandinavo non ha raccolto altrettanti successi. Sebbene sia riuscito a vincere la Single Mixed con Roeiseland, Johannes Boe ha conquistato una medaglia d’argento nella staffetta maschile e un terzo posto nella Mass Start conclusiva.

Alla fine, per il norvegese, il bilancio di questi mondiali è strepitoso: cinque ori, un argento e un bronzo in sette contese disputate per far pensare agli addetti ai lavori che possa essere proprio lui il miglior biatleta della storia.

Voto 10 – l’eterno piazzato: Sturla Holm Laegreid

Alle spalle di Johannes Boe, in questo pagellone dei Mondiali di Oberhof 2023, non possiamo che trovare il compagno di squadra dell’alieno Norge. Sturla Laegreid, infatti, ha alzato al cielo cinque medaglie nelle sei gare alle quali ha partecipato, rimanendo fuori dal podio solo nella Mass Start.

Sturla Holm Laegreid

Il ruolino di marcia del secondo uomo più forte del mondo è stato strepitoso. Durante la prima settimana di gare, Laegreid è stato l’unico biatleta in grado di avvicinare il minore dei fratelli Boe.
Se non ci fosse il fenomeno classe ’93 staremmo parlando di un dominatore assoluto nel biathlon. Proprio per questo, il ragazzo di Bærum merita un “10” in questo pagellone.

Voto 9 – La coppia svedese H. Oeberg e Samuelsson

Hanna Oeberg è stato il volto femminile di questi mondiali di Oberhof. Arrivata alla rassegna iridata come 10^ della classifica generale, la classe ’95 ha dimostrato a tutte di essere una campionessa assoluta. Dopo aver saltato la tappa di Pokljuka, la svedese è tornata in pista più carica che mai e, in Germania, ha fatto incetta di podi e di prestazioni altisonanti. Il suo mondiale è andato in crescendo: nell’individuale e nella Mass Start, la nativa di Kiruna ha vinto due medaglie d’oro. Nella sprint della prima settimana, invece, aveva già conquistato una medaglia d’argento. Nella staffetta femminile, poi, la biatleta giallo-blu ha portato le ragazze scandinave sul terzo gradino del podio.

 

Anche Sebastian Samuelsson sembra aver vissuto la stessa parabola ascendente. Con quattro medaglie in sette contese, il ragazzo svedese è stato il terzo uomo più medagliato di Oberhof, alle spalle dei due norvegesi sopra citati. Il successo nella Mass Start è stato l’acuto della sua partecipazione in Turingia. Anche i tre bronzi nell’inseguimento, nell’individuale e nella staffetta maschile sono andati ad arricchire il suo palmarés.

Voto 8 – Il Mondiale di Lisa Vittozzi

Lisa Vittozzi è il fiore all’occhiello del Biathlon azzurro. La sappadina è arrivata in Germania da terza della classe e, insieme ad Hanna Oeberg, in campo femminile è la donna che ha conquistato più medaglie iridate (4). L’oro stupendo in staffetta è stato uno dei momenti più alti della storia del biathlon italiano. Battendo al poligono Denise Herrmann-Wick in tecnica, freddezza e velocità, Lisa ha dimostrato tutto il proprio furore agonistico.

Oltre a questo successo, la classe ’95 ha vinto anche tre medaglie di bronzo, arrivando, nell’individuale, a sparare per l’oro. I tre terzi posti, dunque, sono arrivati nella staffetta mista, nella single mixed (insieme a Giacomel) e proprio nella gara individuale. Il voto sarebbe potuto essere anche più alto, se la febbre non l’avesse estromessa dall’inseguimento.

Voto 7 – Le medaglie di Herrmann e di Persson

Cinque podi in due, prestazioni altisonanti e buoni piazzamenti generali: queste le statistiche del duo scandinavo-tedesco. Herrmann ha conquistato tre medaglie (un oro e due argenti), imponendosi nella sprint e rimanendo sul podio nell’inseguimento e nella staffetta femminile.

Linn Persson, invece, ha stupito tutti nell’individuale, battendo Lisa Vittozzi e Samuela Comola e arrivando alle spalle della sola Hanna Oeberg. La seconda medaglia, invece, l’ha ottenuta nella sprint, con il bronzo, sempre alle spalle della connazionale e proprio della padrona di casa.

Il mondiale delle due non è stato trionfale ma il “7” in questo pagellone lo meritano entrambe, avendo dimostrato di essere delle biatlete in grado di prendersi la scena nei momenti importanti della carriera.

Voto 6 – Marte Olsbu Roeiseland

Il voto dato alla rassegna tedesca di Marte Roeiseland sarebbe potuto essere anche più alto, eppure alcune riflessioni ci hanno fatto propendere per la “sola” sufficienza. La campionessa scandinava si presentava alle gare di Oberhof come campionessa uscente della classifica generale di Coppa del Mondo del 2021/2022; inoltre, dopo aver saltato le tappe di inizio stagione, la classe ’90 sembrava essere tornata sui propri livelli abituali.

Marte Olsbu Roeiseland

Le due medaglie d’oro nella staffetta mista e nella Single Mixed, insieme a Johannes Boe, le hanno permesso di chiudere le due settimane iridate in modo brillante. La sola medaglia di bronzo nell’inseguimento, tuttavia, secondo noi, non le permettono di andare oltre il “6”. Da una pluricampionessa come lei, infatti, ci si aspetta sempre qualcosa in più.

Voto 5 – Un’altalena chiamata Julia Simon

Terza, decima, prima, quinta, quarta, terza: questi i piazzamenti della donna più forte del 2022/2023. La transalpina si presentava in Germania come la donna da battere ma, purtroppo per lei e per i tifosi francesi, il percorso di Julia Simon non è stato trionfale. La classe ’96 ha vinto una sola gara, piazzandosi sul podio solamente in altre due occasioni. Arrivata per strapazzare la concorrenza, Simon è stata portata a scuola dalla più esperta Hanna Oeberg, capitolando sotto i colpi della svedese.

Il suo percorso all’interno dell’Arena AM Rennsteig sarebbe potuto essere migliore ma le abbiamo riservato soltanto la prima insufficienza (la meno grave) perché, comunque, la nativa di Albertville ha dimostrato di potersela sempre giocare per conquistare il primo gradino del podio.

Voto 4 – Fillon Maillet e Jacquelin: la Francia al maschile collassa

Quando i voti iniziano ad essere così bassi, è sempre complicato mettere d’accordo tutti coloro che leggono. Il voto dato ai due tenori transalpini in questo pagellone dei Mondiali di Oberhof 2023 è “polemico” e affibbiato per poter compiere una riflessione più profonda. La grave insufficienza è dovuta a tanti motivi e il voto non è stato peggiore soltanto perché i ragazzi bianco-rosso-blu sono riusciti a trionfare nella staffetta maschile.

Tuttavia, l’oro nella gara di squadra non può salvare il mondiale dei due connazionali di Martin Fourcade. L’ultimo vincitore della sfera di cristallo si presentava ad Oberhof come quarta forza in campo e, in nessuna competizione individuale, è riuscito a salire sul podio. Jacquelin, risolti alcuni problemi con il tecnico di tiro Favre, si pensava potesse conquistare almeno un podio e, invece, le sue prestazioni sono state, a tratti, disastrose (36°, 37° e 20°, senza aver partecipato all’inseguimento per risparmiare energie).

In definitiva, ad Oberhof, i due francesi hanno deluso e non possono che essere usciti dalla rassegna iridata con le ossa rotte e con tanti, tantissimi, rimpianti.

Voto 3 – Il fantasma di Vetle Sjaastad Christiansen

Il discorso relativo al gigante nordico è simile, per certi versi, a quello fatto per i due ragazzi francesi citati poc’anzi. Nelle prove individuali, soprattutto sugli sci, il biatleta norvegese non ha brillato, come invece aveva fatto in Coppa del Mondo. Nella sprint, il nativo di Ringerike si è piazzato 6°, a un minuto da Johannes Boe. Nell’inseguimento, invece, si è classificato 5°, non riuscendo ancora a salire sul podio. Nell’individuale e nella Mass Start, poi, il classe ’92 è scivolato in 10^ e 12^ piazza.

Arrivato a Oberhof da terzo biatleta in classifica generale, nessuno si sarebbe aspettato da lui un bottino così magro ma, ancor meno, si sarebbe aspettato una prestazione disastrosa in staffetta. Nella gara a squadre maschile, a Christiansen è stato fatto disputare il “lancio” e il classe ’92 ha gettato al vento il successo della sua nazionale. Lo 0+2 e 0+3 al poligono, uniti ad un brutto passo sugli sci, hanno relegato la Norvegia ad un minuto di distanza dalla testa. Nonostante la colpa della sconfitta non sia tutta sua, il voto, come detto in precedenza, è la somma dei risultati mancati in tutte le contese.

Voto 2 – La decisione di non assegnare punti di Coppa del Mondo

Il terzultimo posto in questo pagellone dei Mondiali di Oberhof 2023 lo conquista un tema spinoso e di lettura complicata. L’IBU, infatti, per la prima volta dagli anni ’80, in occasione delle gare tedesche, ha deciso di non assegnare punti validi per la Coppa del Mondo. Questo ha portato a delle conseguenze positive, sicuramente, ma soprattutto a dei risvolti che hanno tolto spettacolo e hanno fatto perdere interesse nei confronti delle competizioni, anche da parte di alcuni atleti.

In prima istanza, non è un segreto che Emilien Jacquelin e Marte Roeiseland (su tutti) abbiano deciso di saltare alcune gare per recuperare le energie, non correndo il rischio di perdere punti per la classifica generale.

Inoltre, le gare dei Mondiali sono a tutti gli effetti competizioni che si svolgono nell’anno sportivo 2022/2023 e rappresentano, per molti, l’apice della stagione.

Proseguendo, moltissime nazioni hanno preparato la corrente annata per arrivare al massimo della forma ad Oberhof. La mossa di non aver assegnato i punti in quest’occasione è stata vista anche come una “mancanza di rispetto” nei confronti dei biatleti.

Infine, l’ultima critica mossa all’IBU è stata quella della poca chiarezza. Questa mancata trasparenza è stata constatata anche in merito al numero di atleti al via nelle gare sprint e individuale. Da quest’anno, infatti, il massimo organo del biathlon mondiale ha deciso di cambiare le regole per la partecipazione e ha stravolto le carte in tavola.

Il voto così basso, dunque, è motivato da queste ragioni.

Voto 1 – Il tiro in piedi di Ingrid Tandrevold

Ingrid Landmark Tandrevold è stata una delle note stordenti di questi mondiali. Capace di conquistare una medaglia d’oro e una d’argento, la classe ’96 ha trovato la gara quasi perfetta solo in un’unica occasione, mentre nelle altre uscite ha deluso. Dietro a Johannes Boe, Tandrevold è stata la biatleta norvegese più forte sugli sci, mentre al poligono ha vissuto delle giornate veramente difficili.

Il suo tiro in piedi è stato a dir poco disastroso. Sui 51 colpi sparati, comprese le ricariche, la nativa di Baerum ne ha coperti soltanto 34, ovvero il 66,7% del totale. Questa è certamente una percentuale non all’altezza delle prime della classe. Partita per provare a vincere una medaglia in ogni format di gara, Tandrevold è stata tradita da uno dei fondamentali del biathlon. Il giro di penalità nella staffetta mista di apertura e addirittura i tre giri nella gara a squadre femminile le valgono il penultimo posto in questo pagellone.

Voto 0 – Il Mondiale di Elvira Oeberg

L’ultimo posto in questo pagellone dei Mondiali di Oberhof 2023 è stato assegnato, obbligatoriamente, a Elvira Oeberg. La svedese, seconda nella classifica generale di Coppa del Mondo, si è presentata in Turingia per battere tutte le avversarie. La sprint, tuttavia, è stata veramente difficile per la classe ’99. La ragazza di Kiruna si è piazzata 16^, a +1.13 da Herrmann e a +1.11 dalla sorella maggiore.

Elvira Öberg biathlon

Da lì in poi, la sua rassegna iridata è stata quasi invalutabile. Lo “0” è dovuto al fatto che la scandinava non sia partita né per l’inseguimento né per l’individuale, sebbene abbia contribuito al terzo posto nella staffetta femminile. Infine, a causa dell’influenza, Elvira Oeberg non ha preso parte neanche alla Mass Start, di fatto alzando bandiera bianca in tre delle sei gare alle quali era iscritta. Attesa come una protagonista indiscussa, la minore delle sorelle Oeberg ha partecipato, deludendo, a metà delle gare e, per questo, si è guadagnata uno zero.

Foto: IBU Media, Angiolini

Carlo Marziali