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Giacomel Vittozzi

Lisa Vittozzi e Tommaso Giacomel ancora protagonisti, ci sono ancora due gare per lasciare il segno

Lisa Vittozzi e Tommaso Giacomel portano a tre il numero delle medaglie del biathlon azzurro a Oberhof, consolidando la quinta posizione nel medagliere: terzi gli azzurri nella single mixed odierna, unico format del biathlon che non sarà presente ai Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026, ma che da Oestersund 2019 assegna le medaglie: già allora fu medaglia con Dorothea Wierer e Lukas Hofer secondi solo alla Norvegia, con la coppia composta da Marte Olsbu Roeiseland e Johannes Thingnes Boe, tornata a vincere l’oro nella gara a coppie dopo il metallo conquistato a Anterselva 2020. La coppia azzurra invece è cambiata, perchè per la prima volta non erano schierati ne Dorothea Wierer, ne Lukas Hofer.

Schierati per la prima volta insieme, i due azzurri hanno dimostrato di avere comunque la predisposizione per il format. Complice il forfait di alcuni atleti di punta per Francia e Germania, il duo italiano alla vigilia aveva diverse incertezze, ma avrebbe potuto lottare fin dall’inizio per le medaglie: così è stato e solo Norvegia e Austria (con uno splendido David Komatz, già protagonista nella mista e nella sprint e una rtirovata Hauser) sono riusciti a sopravanzare gli azzurri. La più quotata coppia svedese, composta dai plurimedagliati Hanna Oeberg e Sebastian Samuelsson, si deve accontentare del quarto posto.

Tre medaglie in quattro gare per la sappadina, con il rammarico di non averla potuta vedere nell’inseguimento che tante soddisfazioni le ha dato ad Anterselva. Come avvenuto per Brignone, rientrata dalla febbre ha quasi completato l’opera nell’individuale di mercoledì e si è ripetuta ad altissimi livelli nella gara di oggi, nella prima occasione in cui è stata schierata nel format. Se mai si avessero ancora dubbi sulla atleta classe 1995 dei Carabinieri, in questa rassegna iridata, per lei la più ricca finora a livello di medaglie, è arrivata l’ennesima conferma.

Il morale è ancora alto e c’è tempo per cogliere altre soddisfazioni nelle ultime due gare, dove è già salita sul podio in stagione: ossia staffetta femminile (Hochfilzen e Ruhpolding) e mass start (sempre Ruhpolding).

Tommaso Giacomel nelle prove a squadre ha trovato un ottimo feeling con il poligono: sebbene nell’ultima serie della single mixed il trentino delle Fiamme Gialle abbia compiuto due giri di penalità, l’approccio alla gara, sia sugli sci al poligono, è stato perfetto e aggressivo. Le condizioni di Oberhof cambiano in continuazione e non sempre è riuscito a leggerle, ma a livello individuale ha sicuramente trovato più difficoltà nella gestione del tiro. Il podio a livello individuale è l’obiettivo personale dell’azzurro classe 2000, ma non sarà semplice considerando che Johannes Boe e Sturla Holm Laegreid occupano sostanzialmente in tutte le gare due gradini. I mezzi per ottenerlo ci sono tutti, nella giornata giusta e fortunata il risultato può arrivare (vedi Comola nell’individuale), ma non deve diventare un ossessione.

La staffetta femminile sarà il primo terreno per il riscatto di Dorothea Wierer, che dopo l’argento nella mista ha fatto fatica ad esprimersi su quei livelli. I quattro podi stagionali, con la ciliegina del successo ad Anterselva, l’avevano portata ai Mondiali con la consapevolezza di aver tutto per poter lottare per le medaglie. Sebbene quello di Oberhof non sia il contesto prediletto dall’azzurra classe 1990, la condizione sugli sci ha sembrato confermare un buon livello di forma: è invece più insicura del solito al poligono, dove fatica a trovare le sue percentuali.

Le ha ritrovate invece nella 15 km Samuela Comola, che con il 20/20 ha riscattato le prime gare più opache e più di altre ha sofferto le condizioni difficili della Lotto Arena. Potrebbe aver trovato posto per il lancio di sabato? Può essere un ipotesi, in un contesto come quello di Oberhof dove conta più la precisione che la velocità al tiro, l’unico dubbio nella composizione azzurra potrebbe vertere sull’inserimento di Auchentaller o Passler. Hannah è reduce tre ottime gare individuali, che per un pelo non la portano a gareggiare nella mass start. Pazzesco se si considera il fatto che avrebbe dovuto essere la riserva. Rebecca invece fa più fatica a trovare le sue percentuali al tiro e più in generale fatica sulla pista della Turingia, per entrambe è la prima esperienza su questa pista e per di più nel contesto iridato.

Giacomel è il nuovo riferimento in campo maschile per l’Italia: considerando i ritiri in contemporanea di Windisch e Bormolini, la lunga e inaspettata degenza di Hofer, Tommaso ha alzato il suo livello e lo ha confermato nel corso di tutta la stagione. Oltre a Bionaz, altri giovani stanno emergendo, provati in Coppa del Mondo con discreti risultati. Le due top 5 nelle recenti staffette sono un punto di partenza, per un gruppo che ha poca esperienza a questi livelli. Considerando Hofer nella staffetta azzurra di sabato, il dubbio sulla composizione riguarda l’inserimento di Patrick Braunhofer, che ha saltato l’individuale per un forte raffreddore, e Elia Zeni, già positivo nelle prove iridate finora e schierato nella prova a squadre di Anterselva.

 

Il grande lavoro dello staff tecnico azzurro finora è stato quello di dare fiducia e certezze a questo gruppo si giovane ma anche con riferimenti di grande esperienza: non è semplice mettere insieme tutti i tasselli e i dettagli di questo sport (tiro, condizione e materiale). Mettere l’atleta nelle migliori condizioni possibili è il primo aspetto mentale per garantire più serenità possibile a ogni atleta, che affronta ogni gara consapevole che il risultato è possibile e di conseguenza fa di tutto per poterlo raggiungere: sia per se ma anche per tutta la squadra.

Mancano ancora quattro gare e due giorni di competizioni, incrociamo le dita…

Foto: IBU