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Biathlon, Lisa Vittozzi “Ho imparato tanto la scorsa stagione, la mia tenacia è sempre stata superiore a tutto”

Reduce da due stagioni difficili, l’ultima delle quali è stata condizionata inizialmente dal coronavirus, Lisa Vittozzi, azzurra classe 1995 del C.S. Carabinieri, ha risposto alle domande di Biathlon Live in collaborazione con Biathlon Azzurro. La sappadina guarda però al futuro e prepara nei dettagli la prossima stagione di Coppa del Mondo, che porterà ai Giochi Olimpici di Pechino 2022.

Ciao Lisa. Mancano meno di 60 giorni al via della Coppa del Mondo. Come stai? Sei soddisfatta della tua preparazione fino ad ora?

“Sto bene, sono molto soddisfatta della preparazione, ho cambiato alcune cose sulla preparazione atletica e mi sento meglio. Avevo bisogno di nuovi stimoli e i risultati si vedono”.

La scorsa stagione è stata dura, soprattutto l’inizio delle competizioni perché sei stata colpita dal COVID-19. Non è nei momenti difficili che impariamo di più da noi stessi?

“Lo scorso inverno è stato difficilissimo, ho contratto il Covid nel periodo della preparazione più delicato e mancavano meno di 20 giorni alla prima gara.

Oltre a perdere completamente la forma fisica ne ho risentito molto mentalmente. Devo ammettere che è stato un inverno molto duro a livello mentale, ma sono orgogliosa perchè non mi sono mai arresa anche quando le cose andavano male. Ci sono stati parecchi momenti dove il mio fisico e la mia testa dicevano di mollare, ma la mia tenacia è sempre stata superiore a tutto.

Ho imparato tanto in questo anno passato, soprattutto che bisogna ascoltare il proprio fisico e saper fermarsi quando il fisico lo richiede. Non siamo delle macchine e questo a volte lo dimentico”.

L’estate scorsa hai deciso di cambiare approccio al tiro. Quali sono le tue considerazioni in questa preparazione?

“L’anno scorso sono dovuta tornare alle basi per poter lavorare al meglio sulla velocità e precisione quest’anno. Mi ha fatto bene, anche se l’inverno scorso il mio tiro è stato al di sotto delle mie possibilità ma è un discorso diverso perchè non ero nelle condizioni ideali per potermi esprimere al meglio. Quest’estate ho lavorato molto e sono soddisfatta del risultato”.

Foto: Manzoni IBU

Una grande stagione ti aspetta con le Olimpiadi come evento culminante. Il tuo obiettivo principale saranno le Olimpiadi oppure proverai a lottare per una posizione di vertice nella classifica generale?

“Ovviamente l’Olimpiade per me è un appuntamento a cui tengo molto ma non voglio pensare solo a quello. Vorrei tornare ad esprimermi al meglio, e mettere in gara quello su cui ho lavorato le ultime due estati, per me sarebbe importante ritrovarmi”.

Alcuni biathleti non sono entusiasti di disputare i Giochi Olimpici in Cina. Da un punto di vista generale, cosa pensi delle Olimpiadi? Vista la situazione sanitaria, vengono annunciate misure rigorose.

“Ad oggi le Olimpiadi a Pechino sono confermate, saranno sicuramente delle Olimpiadi speciali visto che il Covid ha cambiato molte cose nelle nostre vite, ma sono contenta che si svolgano. Gli ultimi due anni sono stati difficili per tutti ma credo che tutti stiano facendo del proprio meglio per gestire la situazione, credo che la Cina farà altrettanto”.

Le Olimpiadi in Cina sono probabilmente meno attraenti di quelle del 2026 ad Anterselva. Immaginiamo che tu abbia già segnato il tuo calendario per l’appuntamento di Milano-Cortina.

“Si, è il mio obbiettivo a lungo termine, sarebbe un orgoglio parteciparvi”.

Il prossimo anno vedrà il ritorno delle persone negli stadi del biathlon. Hai percepito la mancanza di supporto del pubblico durante le gare dell’anno scorso?

“Negli ultimi anni il supporto della mia famiglia e il mio fan club mi sono mancati particolarmente. Non vedo l’ora che gli stadi si riempiano, mi manca il pubblico e l’atmosfera incredibile che si crea con la loro presenza, è qualcosa di magico”.

Cosa ne pensi della tappa francese di Grand Bornand? È noto per le sue condizioni difficili ma anche per l’incredibile supporto del pubblico lungo la pista.

“Ho avuto la fortuna di gareggiare due volte a Le Grand Bornand e una delle cose che mi è sempre piaciuta è il calore del pubblico francese, mi hanno sempre fatta sentire una di loro. Tifare per tutti indipendentemente dalla nazione di cui fai parte fa rendere lo sport ancora più bello”.

Quest’estate lavori in una squadra con alcune ragazze della “young generation” del nuovo millennio. Dato che ormai sei tra le azzurre più esperte, come le consigli e in che modo ti stimolano?

“Loro mi hanno dato una carica di energia positiva, di cui avevo bisogno e che ringrazio per questo. Penso di essere un buon esempio per loro, a volte senza tanti consigli puoi imparare molto anche osservando”.

 

Foto: Manzoni IBU