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Mondiali Pokljuka 2021: Medaglia d’oro per il quartetto norvegese, gara perfetta di Vittozzi e Wierer ma l’Italia è nona

Staffetta femminile imprevedibile fino all’ultimo poligono quella dei Mondiali di Pokljuka 2021. Alla fine ad avere la meglio è la Norvegia che bissa il risultato dello scorso anno ad Anterselva, regalandosi la soddisfazione di portare a casa l’ennesima medaglia d’oro nelle competizioni a squadre. Podio completato nello stesso ordine dei Mondiali 2020 da Germania e Ucraina.

Gara sempre di testa per la solida squadra norvegese ad eccezione della prima frazione, dove Ingrid Landmark Tandrevold con una ricarica concessa perde solo dall’azzurra Lisa Vittozzi, autrice di una gara perfetta. Prestazione eccezionale invece per la leader della classifica generale Tiril Eckhoff in seconda frazione che, nonostante le tre ricariche sfruttate al poligono, mette in campo il solito passo dominante sugli sci dando il cambio alla compagna di squadra Ida Lien in testa con più di 25” di vantaggio sulle avversarie. Partenza in solitaria per la ventitreenne originaria di Drammen che si è fatta inizialmente avvicinare e superare nel corso dei primi due giri da Ucraina, Bielorussia e Polonia complessivamente più precise al tiro ma è poi riuscita a staccarle con un prepotente ultimo giro che le ha permesso di chiudere la frazione nuovamente in testa con un vantaggio di 9”. Ultima frazione tutt’altro che tranquilla per Marte Olsbu Roeiseland che rischia addirittura il giro di penalità nel corso del poligono a terra lasciando di fatto aperta la sfida per il primo posto fino all’ultimo poligono dove riesce però a ritrovare la precisione chiudendo la partita per la medaglia d’oro.

Dopo una buona prima frazione di Vanessa Hinz e la seguente di una non brillantissima Janina Hettich fallosa al tiro, Denise Herrmann con un ultimo giro degno di nota insieme a un’enciclopedica Franziska Preuss in ultima frazione porta la Germania a una medaglia d’argento che pareva lontana nella prima metà di gara. La quarta frazionista tedesca, perfetta al tiro, riesce ad avere la meglio sulla temibile Olena Pidhrushna nell’ultimo giro: la ventiseienne si è dapprima fatta staccare dalla veterana ucraina che si è portata a soli sette secondi dalla testa ma con una volata ed un passo prepotente negli ultimi metri la tedesca si è concessa addirittura il lusso di alzare le mani al cielo al fotofinish sul traguardo. Terzo posto e medaglia di bronzo quindi per la squadra ucraina che, orfana delle sorelle Semerenko, dimostra per l’ennesima volta di poter dire la sua in questo format di gara. Pidhrushna insieme alle compagne Anastasiya Merkushyna, Yuliia Dzhima e Darya Blashko disputano una gara convincente sin dalla prima frazione, concedendo in totale sette ricariche e chiudendo insieme alla Germania con un ritardo di poco sopra gli 8” dalla testa.

Quarto posto con un po’ di amarezza per la competitiva squadra bielorussa che ha sperato fino all’ultimo di potersi portare a casa un risultato di prestigio al Mondiale, precedendo una deludente Svezia decisamente sottotono nel corso di tutte le frazioni. Una sorprendente Polonia chiude invece al sesto posto giocandosi il podio fino all’ultimo cambio grazie allo schieramento delle due atlete più competitive in seconda e terza frazione.

L’Italia, con la solita Vittozzi al lancio, chiude nella top-10 con un nono posto senza infamia e senza lode. Frazione perfetta per la sappadina che ha chiuso la prima frazione con più di sedici secondi di vantaggio sulle avversarie. Precisissima al tiro come spesso dimostrato in questo format, firma un poligono da antologia con il miglior shooting time. Seconda frazione discreta per la giovane Michela Carrara che sfortunatamente non si è dimostrata all’altezza delle prestazioni individuali disputate in questa rassegna iridata concedendo in totale quattro ricariche. Non particolarmente brillante sugli sci come gli scorsi giorni, concede il cambio a Federica Sanfilippo al nono posto con un distacco di 1’06”07. Gara non particolarmente soddisfacente per l’altoatesina originaria della Val Ridanna che si salva da un possibile giro di penalità sfruttando bene cinque delle sei ricariche disponibili. Federica, grazie a un discreto ultimo giro è riuscita comunque a dare il cambio a Dorothea Wierer di poco fuori dalla top 10. La leader azzurra ha condotto una gara perfetta con il miglior shooting time di frazione e con la consueta precisione portando l’Italia a concludere al nono posto con un distacco di 1’28”1.

Gara con rimpianti per l’Italia che avrebbe forse potuto dire la sua con uno schema di gara differente, i tecnici azzurri sono stati praticamente gli unici a optare per uno schieramento con le atlete di punta in quarta ma soprattutto in prima, dove il passo sugli sci non particolarmente sostenuto concede alle meno prestanti di rimanere nel gruppo di testa.

E se avessimo seguito due nazioni a caso come Norvegia e Ucraina schierando Wierer e Vittozzi rispettivamente in seconda e quarta frazione? E se avessimo aggiunto al lancio Irene Lardschneider e optato per Carrara in terza? Avremmo potuto giocarci la medaglia?
Non lo sapremo mai ma continuiamo a sperare che questa riflessione sia di buon auspicio per il futuro.

Foto: IBU

Elena Facondo

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