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Vetle Christiansen Oberhof biathlon

Mondiali Pokljuka 2021: Norvegia d’oro anche al maschile, l’Italia sogna fino alla fine ma chiude al sesto posto

Vittoria norvegese anche nella staffetta maschile ai Mondiali di Pokljuka 2021. Il quartetto d’oro ha fatto gara di testa per tutta la gara, ponendo le basi per il gradino più alto del podio fin da subito. Apertissima invece come da pronostico la lotta per le altre medaglie con il quartetto azzurro in lizza per il podio dall’inizio alla fine nonostante una prova difficile al poligono con addirittura due giri di penalità e quattordici ricariche utilizzate.

Prova di prepotenza per una Norvegia con uno schieramento inedito dimostratosi infine corretto. Dopo due frazioni di testa ma non dominanti di Sturla Holm Laegreid (0+2) e Tarjei Boe (0+3), il quartetto mette in ghiaccio la medaglia d’oro con una frazione quasi perfetta al tiro con una sola ricarica utilizzata e con il classico passo sugli sci maestoso di Johannes Thingnes Boe. Quarta frazione in solitaria e convincente per Vetle Sjastad Christiansen, preferito al giovane compagno di squadra Johannes Dale in occasione di questa gara a squadre.

Medaglia d’argento per una Svezia che era partita molto lontana dalla testa, dapprima con una prova deludente di Peppe Femling (tre ricariche di troppo e un passo sugli sci lontano dai migliori nonostante l’ottima forma mostrata nel corso della rassegna) e successivamente con due discrete prestazioni di Jesper Nelin (0+1) e Martin Ponsiluoma (0+3). A riportare in alto la squadra svedese è uno strepitoso e precisissimo Sebastian Samuelsson con miglior shooting time e secondo passo sugli sci di frazione (dietro al tedesco Doll) che, uscito dall’ultimo poligono in terza posizione, approfitta dell’evidente affanno dell’avversario russo nel corso dell’ultimo giro e taglia il traguardo dietro alla Norvegia di 33”1 concedendosi addirittura di festeggiare sul rettilineo finale.

Terzo posto e bronzo mondiale quindi per la Russia di Said Karimulla Khalili, Matvej Eliseev, Aleksandr Loginov e Eduard Latypov che chiude la prova con cinque ricariche totali utilizzate a 50”9 dalla testa. Il quartetto conquista la prima medaglia di questo Mondiale grazie a una solida prestazione al tiro, dimostrandosi seconda in termini di precisione solo a Ucraina, Germania e Canada che hanno chiuso la prova con una ricarica in meno.

Ai piedi del podio una deludente Francia a 1’02”00 dalla vetta. Il quartetto transalpino, dopo una buona prima frazione di Antonin Guigonnat chiusa in terza posizione in compagnia di Bielorussia e Italia, ha perso contatto con le prime posizioni a seguito di un infelice poligono in piedi di Quentin Fillon Maillet che, costretto a compiere un giro di penalità, ha dato il cambio a Simon Desthieux in nona piazza a più di trenta secondi dalle posizioni da podio. A chiudere Emilien Jacquelin si è trovato a dover rincorrere la medaglia dal quinto posto ereditato dal compagno di squadra ma nel finale non è riuscito ad azzerare il gap a causa di tre ricariche di troppo utilizzate nel poligono in piedi.

Quinto posto per l’Ucraina in lotta per il podio per tre frazioni. Con un totale di appena quattro ricariche utilizzate, tre delle quali nella frazione decisiva; la squadra esteuropea ha visto allontanarsi il sogno proprio con l’ultimo atleta in gara Anton Dudchenko che, oltre agli errori, non si è dimostrato all’altezza degli avversari in termine di prestazione sugli sci precludendo a lui e ai compagni di squadra la possibilità di portare a casa la seconda medaglia di giornata.

Prova di spessore per l’Italia nonostante il piazzamento finale perché dimostra finalmente di poter rimanere in gara per le medaglie anche senza prove perfette al poligono di tutti i frazionisti. Prestazione molto convincente in prima battuta per il giovane valdostano Didier Bionaz che, nonostante le tre ricariche di troppo in piedi, disputa una gara molto competitiva sugli sci cambiando a 24”2 dalla Norvegia in quarta posizione vicina a Bielorussia e Francia. Prova di forza per il capitano Lukas Hofer che dimostra di avere un passo di gran lunga superiore alla concorrenza e permette all’Italia di cambiare in seconda posizione ad appena 12”4 dalla testa malgrado le cinque ricariche utilizzare. Eccellente prova per due terzi di Tommaso Giacomel che, dopo un poligono a terra da primo della classe, purtroppo è costretto a imboccare il giro di penalità dopo un falloso poligono in piedi. Cambia comunque ancora in lizza per il podio in quarta posizione a 1’15”9 dalla testa braccato da Svezia e Francia. Quarta frazione di Dominik Windisch quindi in compagnia di due avversari quotati quali Jacquelin e Samuelsson all’inseguimento della seconda e terza posizione occupate da Russia e Ucraina. Brillante al primo poligono e durante i primi due giri, anche l’altoatesino, come il compagno di squadra, è costretto a finire nel giro di penalità in seguito degli errori occorsi al poligono in piedi chiudendo la staffetta al sesto posto a 1’35”5 dalla testa.

Ancora a zero titoli la spedizione italiana inviata a Pokljuka, le mass start saranno l’ultima chiamata per ottenere i risultati sperati. Perciò appuntamento a domani alle 12,30 per la partenza in linea femminile con Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi e alle 15,15 per quella maschile con Lukas Hofer e Thomas Bormolini, tutti a caccia di medaglie. In bocca al lupo ragazzi!

 

Foto: IBU

Elena Facondo

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