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Coppa del Mondo, Oslo-Holmenkollen: le dichiarazioni degli azzurri dopo la staffetta mista

Vi riportiamo le dichiarazioni degli azzurri al termine della staffetta mista di Oslo Holmenkollen, che ha visto il successo della Francia su Svezia e Norvegia. Quarti gli azzurri, a lungo nelle posizioni di vertice.

 

Hannah Auchentaller: “Quando mi hanno detto che avrei fatto la mista ero un attimo …“ok…va bene!”. Prima del weekend ovviamente non me lo aspettavo, anche se sinceramente ci speravo. Volevo fare di nuovo una staffetta perché tolta quella degli Europei era un bel po’ che non ne facevo e devo dire che ho cercato di non pensare che al mio posto di solito c’è Doro e mi sono concentrata a fare il mio. Sono felicissima di come ho chiuso il weekend! Il tempo non è stato dei migliori, però finché lo stato d’animo è solare e i risultati sono quelli che sono va benissimo comunque! Si va crescendo, quando una gara va bene dà tanta fiducia, e dà conferme su quanto fatto in allenamento soprattutto quando magari prima non c’era la sicurezza di riuscire a portare le stesse cose in gara. Fa bene fa piacere e ti scioglie un po’, fa entrare in un loop e le cose iniziano a diventare più facili se non del tutto automatiche”.

 

 

Lisa Vittozzi: “Questo weekend mi ha riportata un po’ nel mood gara perché comunque la pausa è stata sì rilassante ma il Mondiale è stato impegnativo quindi era anche difficile rientrare bene in gara. Sono contenta di averlo fatto nel modo giusto anche se mi aspettavo qualcosa di più, però mancano ancora due settimane e sono fiduciosa, conto di rifarmi già la prossima settimana. Mi sentivo bene sugli sci, non sono soddisfatta del tiro, però quando parto troppo aggressiva a volte mi dimentico che poi devo anche sparare (sorride)! Ero troppo all’attacco, volevo rientrare e ho accelerato dove non dovevo. “.

Ora la carovana del biathlon lascerà l’Europa per trascorrere le prossime due settimane in Nord America, tra Stati Uniti e Canada. E Vittozzi parte per questa trasferta con una Coppa di Specialità già in tasca e in piena lotta per la Sfera di Cristallo, e nulla è ancora scritto per la Classifica Generale.

“Sono molto felice di questo! Non è la prima volta per me, quindi sicuramente la vivo in una maniera differente. Non voglio però che diventi un’ossessione per me, mi sto godendo ogni gara al meglio delle mie possibilità sapendo di poter fare sempre bene e lotterò fino alla fine”.

 

Lukas Hofer: “Queste situazioni le ho provate io stesso non poche volte nella mia carriera sono difficili. Ho cercato subito Tommaso, quando stava entrando nell’area atleti, di accoglierlo perché so quanto pesa e quanto è difficile. È una gara di squadra e so quanto Tommy tiene a tutte le competizioni. È un atleta molto passionale, a maggior ragione in questo momento è quindi più che importante stargli vicino e cercare di portarlo di nuovo su dov’era, perché sappiamo cosa sa fare. Ripeto, può capitare a tutti, non c’è niente di cui arrabbiarsi.
Ovvio che dopo la gara è sempre difficile tirarsi su, fai duemila pensieri, ti chiedi perché non hai fatto qualcosa di diverso. Ti poni mille domande e alla fine devi solo cercare di tirare fuori gli aspetti positivi della gara, che ci sono. So cosa significa essere in un buco, ci ho passato due anni, ed io ero giù profondo. Più velocemente riesci a risollevarti e più forte torni.

Prima della gara ero con Nelin, ormai mio collega di allenamento, e ci siamo augurati di incontrarci per fare una bella battaglia. Così è stato, siamo partiti insieme e ci siamo battagliati. A terra ho usato quella sola ricarica, ma sono stato velocissimo, perché volevo chiudere il buco per essere lì e giocarmela in piedi. Lì spesso abbiamo avuto situazioni del genere con lui e Sebbe (Samuelsson) in allenamento, non vedevo l’ora di tirar fuori una serie come ho spesso fatto in allenamento. È stata una goduria.
Ogni gara di alto livello come quella di oggi porta tanta positività, perché vedo che fisicamente ci siamo ancora, visto che la stagione è ancora lunga, ci sono ben due settimane da fare, una cosa fondamentale. Al tiro so di essere competitivo, in gara ci sono cose che possono andare storte come successo a terra l’altro ieri, ma oggi posso solo tirare fuori aspetti positivi, che mi porterò nelle prossime due settimane.

In Nord America vorrei continuare a divertirmi e provare a sparare velocemente come oggi, anche se ovviamente aumentano i rischi di sbagliare perché può andare bene o male. Penso che divertendomi, possono venire fuori ancora delle belle soddisfazioni.
Ho scherzato con altri atleti sul tiro, visto che dicono che sono lento, ma oggi ero tra i più veloci. Ho sparato da single mixed e ci sta, visto che mi sono sempre piaciute quest’anno”.

 

Vi riportiamo anche le dichiarazioni di Samuela Comola, caduta nel corso della single mixed chiusa in 13ma posizione

“Oggi era proprio difficile in pista, non si riusciva neanche a spingere per il ghiaccio, davvero una brutta pista! Però alla fine era così per tutti, purtroppo all’ultimo giro mi sono un attimo distratta spigolando sul ghiaccio e sono caduta in discesa perdendo tutta la velocità, e quindi ho dovuto ripartire da ferma, in salita ho cercato di riconcentrarmi su me stessa, ma forse non sono riuscita a gestire bene quel momento e al tiro quando ho iniziato a sbagliare e mi sono un po’ bloccata e ho iniziato ad agitarmi, mi è rimasto il bossolo incastrato, non entrava la ricarica…Bisogna prendere quello che c’è di buono e analizzare quello che non è andato. Prima o poi avrò il giorno in cui andrà tutto liscio”.

 

Foto: Elena Facondo