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Cappellari, Romanin, Vittozzi

Mirco Romanin: “Vittozzi ha solo bisogno di ritrovare il miglior biathlon, vedo maturate Comola e Carrara”

Mirco Romanin è alla seconda stagione alla guida della nazionale italiana di biathlon. Il giovane allenatore friulano, classe 1989, che in precedenza si è distinto alla guida della nazionale Juniores e Giovani, è stato inserito dal DT Klaus Höllrigl all’interno del sottogruppo della Squadra femminile Milano Cortina 2026 con l’allenatore responsabile Alex Inderst e i tecnici del tiro Jonne Kähkönen ed Edoardo Mezzaro.

Come sta andando il raduno a Beitostolen e come state lavorando a seguito della rinuncia alle gare della scorsa settimana a Sjusjoen?

“Abbiamo trovato una pista molto tecnica, ben preparata, e tosta dal punto di vista altimetrico, che ha permesso ai nostri ragazzi di allenarsi molto bene su un tracciato di 4,2 km. In alcune giornate le condizioni meteo non sono state ottimali, le temperature si sono sempre aggirate attorno allo 0, e il sole lo abbiamo visto molto poco, ma per un paio di giorni c’è stato molto caldo e soprattutto il poligono aveva subito molto il problema, tant’è che abbiam dovuto trascorrere un pomeriggio a spargere neve sulle piazzole per permettere lo svolgimento degli allenamenti successivi. Fortunatamente poi è diventato più fresco e negli ultimi giorni siam riusciti a svolgere le sessioni programmate al meglio.

Nella prima parte del raduno abbiamo fatto molto volume sugli sci per permettere ai ragazzi di prender confidenza col mezzo specifico, mentre sulla parte finale del carico abbiam dato più spazio alla qualità, svolgendo anche due gare test, di cui una assieme ai ragazzi che parteciperanno all’IBU Cup, andando quindi a rispettare i piani, nonostante la rinuncia alla partecipazione alle gare di Sjusjoen per motivi prettamente organizzativi. I ragazzi stan tutti abbastanza bene, ovviamente alcuni son più provati dal lavoro svolto. Ora ci aspetta una settimana a casa per ricaricare le batterie e esser pronti per l’inizio della Coppa del Mondo”.

In questa preparazione avete realizzato lavori a quote diverse, considerando anche il fatto che state lavorando a Beitostolen che ha una quota molto simile ad Oberhof ed un lavoro finalizzato a partire bene fin da subito a Kontiolahti.

“Il raduno di Beitostolen non è stata una scelta dettata dalla quota simile a quella di Oberhof, bensì dall’esigenza di sciare il più possibile combinando il lavoro al tiro. Durante la preparazione abbiamo fatto dei raduni lunghi di media quota, a 1800m circa, e solo col gruppo delle ragazze. D’estate tre settimane tra Bessans e Lavazè, e d’autunno due tra Livigno e Martello. Questo per dare uno stimolo nuovo al gruppo e valutare la loro reazione. I feedback riscontrati sul campo ci sono sembrati sicuramente buoni”.

Partiamo da forse una delle atlete più attese, Lisa Vittozzi è determinata a dimostrare di essersi lasciata il passato alle spalle. In molti parlano del rendimento sul tiro, ma ha tutto anche per migliorare il proprio rendimento sugli sci per poter tornare tra le prime 10 atlete di Coppa del Mondo.

“Più che un discorso dedicato a risultati e piazzamenti, per Lisa è importante poter tornare a esprimere il suo biathlon con costanza e riacquistare la fiducia nei suoi mezzi. Viene da due stagioni veramente difficili, ma la vedo davvero serena quest’anno. In estate abbiamo svolto un ottimo lavoro con uno staff tecnico quasi completamente nuovo per lei, e sembra si sia trovata bene. Ora si tratta solo di portare il livello mostrato in allenamento anche in gara, durante l’estate ci ha già dimostrato che può tranquillamente farlo, cosa che lo scorso anno non era avvenuta. Io sono molto fiducioso”.

Lisa Vittozzi 15 km Beijing 2022

Foto: IBU

Durante la prove estive anche Michela Carrara e Samuela Comola hanno mostrato buoni segnali, sebbene quest’ultima abbia costanti ricadute al ginocchio. Con i riferimenti di Wierer e Vittozzi possono alzare la loro asticella in questa stagione e senza nazionali di vertice come Russia e Bielorussia probabilmente le vedremo in gara con più continuità.

“Sicuramente sono cresciute di livello, sono maturate, e hanno ancora degli ampi margini di crescita. Esprimendo un biathlon nelle loro potenzialità possono entrare con continuità in zona punti. Michela d’autunno ha dimostrato di avere un bel passo sugli sci, con la gara buona al tiro potrà dire la sua. Samuela ha avuto diversi problemi col ginocchio, ora non è al meglio, ma son convinto che in stagione crescerà, e con la sua solidità al tiro può togliersi belle soddisfazioni”.

 

Immagino non sia stato semplice scegliere chi tra Rebecca Passler e Hannah Auchentaller avrebbe fatto parte fin da subito del gruppo di Coppa del Mondo. Hannah ha chiuso molto bene la scorsa stagione con i Mondiali Junior ma probabilmente Rebecca è più pronta a livello di condizione: probabilmente potrebbe anche invertirsi questo discorso, ma credo che per entrambe sia importante la gestione del poligono e disputare più gare possibili in questa stagione.

“La scelta è ricaduta su Rebecca perchè durante l’arco della preparazione ha mostrato il miglior livello di biathlon con maggior continuità. In questi giorni l’ho vista muoversi bene. Partirà da Konthiolahti per fare esperienza, ma con un buon tiro e una bella condizione può lottare per conquistare l’inseguimento. Hannah, così come Eleonora Fauner e Beatrice Trabucchi, hanno bisogno di allenarsi ancora bene in questi giorni per partire al meglio in Ibu Cup. Le porte son sempre aperte a tutte, basta dimostrare sul campo di meritarsi il posto”.

Romanin - Auchentaller Lavazè

Romanin – Auchentaller Lavazè

Purtroppo Linda Zingerle è stata costretta a interrompere la preparazione brutto infortunio al perone, come sta? Inizierà regolarmente la stagione?

“Sta meglio, ha iniziato da qualche settimana a lavorare in palestra e ha tolto il tutore. Da circa dieci giorni sta svolgendo sessioni di skiroll e è già stata anche nella vicina Obertilliach a sciare un paio di volte. Stiamo valutando se poterla aggregare alla nazionale Junior al prossimo raduno dove può essere affiancata dallo staff medico in caso di necessità. Sul lato agonistico valuteremo in base alla sua condizione delle prossime settimane come e quando partire”.

Romanin Armani

Romanin Armani

Per il tuo percorso di crescita nel comitato FVG e poi come responsabile delle categorie giovanili, non posso non chiederti l’importanza per il territorio di Forni Avoltri di poter ospitare un evento internazionale importante, seppur giovanile, come gli EYOF

“Sicuramente sarà un momento importante per Forni Avoltri e per il suo comitato organizzatore. Dopo diversi anni c’è la possibilità di mettersi alla luce attraverso un evento internazionale, nella speranza di poter sorprendere positivamente l’IBU, e magari rientrare nell’organizzazione delle gare dei loro circuiti minori nei prossimi anni. Al nostro Centro sono stati assegnati dei contributi importanti a livello Regionale, e Nazionale per sviluppare al meglio la struttura per l’evento, che hanno portato ad importanti innovazioni per la Carnia Arena, e dovrà essere svolto ancora parte del lavoro anche nei prossimi anni. Poligono, pista, stadio, skiroom, armeria, sono stati completamente rinnovati, Forni Avoltri può e deve diventare davvero un punto di riferimento per la preparazione dei biathleti, non solo per le nostre realtà nazionali e regionali, ma anche per le formazioni estere. Purtroppo non ho avuto la possibilità di poter dare una mano in prima persona ma sono sempre stato in contatto con Giuseppe Piller Cottrer, che sarà Chief of Competition dell’evento, per cercare di dare un supporto da dietro le quinte nella gestione organizzativa di questi mesi. Durante l’evento sarò probabilmente volontario a un paio di competizioni, in base agli impegni che avrò con la squadra. Auguro comunque fin da subito un ottimo lavoro per i prossimi due mesi a tutti coloro che lavorano per il miglior svolgimento dell’evento, soprattutto ai volontari del mio sci club, l’Asd Monte Coglians, che saranno come sempre in primo piano per garantire la massima resa della macchina organizzativa”.

 

Clicca qui per l’intervista a Fabio Cianciana

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