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Anterselva 2023 inseguimento femminile

Lisa Vittozzi: “Adesso so quanto valgo”

Ha appena compiuto 28 anni la sappadina Lisa Vittozzi, recentemente intervistata da Mario Nicoliello per Avvenire: “Aver perso la Coppa del mondo all’ultima gara mi ha segnato. Ho dovuto fare un percorso per ritrovare me stessa: oggi posso finalmente dire che le delusioni mi hanno resa più forte”.

L’Italia che scia e spara ha ritrovato la grinta e la classe di Lisa Vittozzi. La sappadina del CS Carabinieri dal cuore impavido è tornata ai livelli di quattro anni fa e mercoledì calzerà gli sci stretti e imbraccerà la carabina per cimentarsi nella rassegna iridata di Oberhof. Nella pista della Turingia, a gennaio 2019, Lisa dagli occhi verdi si rivelò al mondo del biathlon, conquistando due gare consecutive in Coppa del mondo e lottando per la sfera di cristallo fino alla tappa conclusiva di Oslo Holmenkollen. Ad avere la meglio allora fu la collega rivale Dorothea Wierer, la quale spiccò il volo per completare un triennio di successi. Vittozzi invece entrò in una spirale buia, dalla quale è uscita solo in autunno.

“La verità è che nel 2019 ero ancora giovane e mi sono ritrovata addosso pressioni che non ho saputo gestire, perchè caratterialmente tendevo a riempirmi di responsabilità. Aver perso la Coppa del mondo all’ultima gara è stato un passaggio che non ho digerito e che ha compromesso anche gli anni avvenire”. 

Stagioni in cui Lisa ha sofferto, ma non si è abbattuta. Anzi ha continuato a metterci la faccia, anche quando i risultati non arrivavano.

“Ho imparato tanto dalle delusioni e sono cambiata in meglio. Oggi sono conscia di quanto valgo”.

In una parola l’azzurra pensa di essere rinata.

“E’ il mio anno zero, perchè finalmente sono tornata a essere la Lisa di una volta. Non avrei immaginato di uscire dal tunnel durante i momenti bui, eppure ce l’ho fatta”.

Per invertire la rotta fondamentale è stata la psicoterapia:

“Per due anni ho lavorato con uno psicologo che mi ha aiutato nel riallacciare il legame con me stessa. Mi ero persa come persona ed è stato doloroso doverlo ammettere. Nonostante fossi tanto delusa e non scorgessi una luce, il percorso intrapreso mi ha riportato a un punto di partenza”.   

La debacle di Vittozzi è coincisa con l’apice del successo di Dorothea Wierer:

“Sono stata contenta per lei, ma più che pensare alle vittorie azzurre ero concentrata sul mio malessere. Dorothea ha passato un bel periodo mentre io ero intenta a uscire dalla mia negatività”.

La nuova Lisa è cambiata su più piani:

“Le sconfitte mi hanno reso più forte atleticamente, più cattiva nei momenti chiave della gara e più saggia nell’interpretazione della competizione. Ora sono una donna matura, consapevole di quello che può fare”.

staffetta

Foto: Federico Angiolini

Il Mondiale comincia con la staffetta mista, per proseguire sabato con la sprint e domenica con l’inseguimento:

“Mi presento a questo appuntamento con determinazione e tranquillità. La stagione è andata bene e spero di salire sul podio più di una volta, perchè ho le carte in regola per far bene su diversi format. Se dovessi esprimere una preferenza penso che la mia gara possa essere la 15 km di mercoledì prossimo”.

Proprio sulla distanza più lunga la 28enne del Gruppo sportivo dei Carabinieri ha centrato l’unico successo stagionale a Ruhpolding:

“Quello di Oberhof è un tracciato molto duro, con alcuni passaggi dove occorre spingere forte. Ci siamo preparati bene in Val Ridanna e siamo tutti positivi/e”.  

Quella del biathlon è una grande famiglia. Ci si sposta insieme con i furgoni e si condivide l’appartamento.

“Da anni non percepivo questa bella atmosfera. Il rapporto con Dorothea è buono. La rivalità c’è, ma è positiva perchè rappresenta uno stimolo a fare meglio. Alla Coppa del Mondo non penso, voglio concentrarmi sui Mondiali”.

Cosa, quest’ultima che finalmente è possibile. A partire da Oberhof 2023 la rassegna iridata non assegna infatti più punti nella lotta per la sfera di cristallo. La ritrovata Vittozzi ci tiene a ringraziare i suoi tecnici: “Al tiro sono seguita dal finlandese Jonne Kahkonen, mentre per la parte di fondo il responsabile è Mirco Romanin, e calibra il suo mirino sull’orizzonte olimpico di Milano-Cortina 2026:

“Se la condizione fisica lo consentirà vorrò esserci, perchè la medaglia olimpica individuale è il sogno per tutti gli atleti. Una con la staffetta l’ho già vinta, ma da sola sul podio a cinque cerchi non sono salita. Il fatto che i Giochi saranno in Italia e il biathlon si disputerà ad Anterselva è la spinta aggiuntiva ad arrivare fino a quell’appuntamento”.

Residente a Sappada, a differenza dei compaesani Fauner e Piller Cottrer, Vittozzi ha abbandonato il fondo per seguire il biathlon:

“Allenarmi solo sugli sci era troppo noioso, perciò ho deciso di cominciare anche a sparare e non ho più smesso. In un anno penso di tirare più di 13 mila colpi, ma la fatica non mi pesa, perchè il nostro sport è puro divertimento”.

Non potrà competere con lo sci alpino, ma il biathlon (i cui Mondiali saranno trasmessi oltre che su Eurosport anche su Raisport) sta facendo proseliti lungo lo stivale.

“Percepisco che stiamo crescendo e questo mi fa piacere. Gli sponsor ci sono e anche il pubblico che assiste dal vivo alle gare, l’ultimo tassello sarà incrementare i praticanti”.

 

 

Foto: Elena Facondo