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Pietro Dutto Milano Cortina

Pietro Dutto: “La mia sfida è portare almeno uno di questi giovani a Milano Cortina 2026”

Pietro Dutto non ha mai mollato l’agonismo, la passione per il biathlon per l’inverno, ma in primavera e in estate disputa gare di corsa e soprattutto ciclismo, sebbene come hobby. Allenatore da tre stagioni per le Fiamme Oro, è al terzo anno di lavoro nello staff tecnico azzurro della nazionale azzurra juniores e giovani in seguito al ritiro avvenuto nel 2019. Nella prima stagione ha lavorato con la squadra maschile, al fianco di Fabio Cianciana ed Edoardo Mezzaro, nel team guidato da Mirco Romanin. Il poliziotto cuneese è affiancato invece da Samantha Plafoni, allenatrice responsabile, Aline Noro, Saverio Zini e coordinatore Francesco Semenzato. Lo abbiamo raggiunto durante l’ultimo raduno in Val Martello, sede della prima tappa di Junior Ibu Cup. Il sogno è quello di poter portare uno dei ragazzi del team giovanile ai Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026.

Ciao Pietro. Mi pare che la tua stagione ciclistica si sia chiusa piuttosto bene

“Fino a che ne ho avuto la possibilità mi sono dilettato, chiaramente ora sono finite le gare ma la priorità è sempre focalizzata sul biathlon. Ho vinto 7-8 gare, per cui sono molto contento”.

Questa è la tua terza stagione del gruppo juniores giovani, dove hai avuto modo di conoscere i giovani più promettenti del movimento azzurro. Ti occupi sia della parte atletica che, all’occorrenza, del tiro?

“Sono responsabile della parte atletica, ho sempre affiancato prima Mirco Romanin e Francesco Semenzato poi, che ora ha più un ruolo da coordinatore del gruppo. Siamo partiti con una squadra veramente giovane, con ragazzi e ragazze del 2003 che erano già presenti, ma erano ragazzi da “sgrezzare”.

Ora siamo una piccola “squadra A” per il tipo di lavoro svolto, le possibilità che hanno i ragazzi sono notevoli. Avendo rivissuto il loro percorso in altre epoche della FISI (una decina di stagioni fa, ndr), sicuramente c’è un supporto diverso per motivi logistici, economici e anche numerici per la disciplina del biathlon. Ci sono tutti i mezzi per poter rendere al meglio”. 

Pietro Dutto

Pietro Dutto

Il fatto di avere al loro fianco allenatori giovani, che chiamerei “atleti più esperti” visto che vi siete ritirate da poche stagioni e avete un background simile, aiuta sicuramente i ragazzi nel loro percorso di crescita 

“Il mio ruolo, oltre a quello prettamente tecnico, ha bisogno di tantissime capacità. Ho diverse carenze in alcuni aspetti, dobbiamo occuparci di logistica, tamponi, ecc. Ci capita spesso di dover fare da psicologi ai ragazzi, ma mi sto divertendo, mi piace molto”.  

Le due stagioni in cui hai seguito questi ragazzi sono state ricche di soddisfazioni ai Mondiali giovanili di Obertilliach e di Soldier Hollow

“Al di là dei risultati, dove sicuramente abbiamo raccolto tanto, il mondo giovanile è più un passaggio verso l’alto livello. Questi ragazzi hanno la possibilità di gareggiare in contesti internazionali tutto l’anno in Ibu Cup Junior, che ha un livello molto alto. Lo vedo come un antipasto di Coppa del Mondo, ma gli atleti saranno veramente formati quando otterranno il primo punto nel massimo circuito. Tra i senior sarà molto più dura”. 

 

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Tanti ragazzi del team sono con te anche nel gruppo sportivo, che puoi gestire anche a casa: Nicolò Betemps, Marco Barale, Christoph Pircher e Fabiana Carpella

“Facendo parte della squadra nazionale li seguo soprattutto nei raduni, ma anche a casa. Quelli più vicini, li seguo tutti i giorni, poi in collaborazione con Pierluigi Constantin cerchiamo di essere il più di supporto possibile. Ad esempio durante le vacanze di Natale spesso capita di far allenare questi ragazzi con me, è sicuramente positivo. A volte anche i piemontesi, che devono raggiungere la Val di Fiemme per allenarsi al meglio, hanno tutto il supporto che serve. Chiaramente ci devono essere anche periodi di riposo a casa, ma anche altri in cui non possono restare fermi”. 

Senza dimenticare i senior Daniele Cappellari e Federica Sanfilippo

“Esatto, ad esempio mi sono recato in anticipo a Martello per lavorare con Federica e Thomas Daziano, cerco di ricoprire entrambi i ruoli per aiutare tutti. E’ già prevista la mia presenza a Martello per la junior Ibu Cup, poi mi sposterò a Forni Avoltri per la Coppa Italia e nuovamente a Obertilliach per la junior Ibu Cup, cerco di dare una mano a tutti”. 

Pietro Dutto

Pietro Dutto

In più a livello giovanile ci saranno anche gli EYOF a Forni Avoltri e notizia recente anche l’assegnazioni degli Europei 202 a Martello. Tutte occasioni per gli atleti che stai seguendo di mettersi in mostra
“Sicuramente sono occasioni per crescere a livello internazionale, in più abbiamo recentemente tesserato tra le Fiamme Oro Carlotta Gautero, classe 2006: non voglio sbilanciarmi troppo, ma sugli sci ha un bel talento, dovrà aggiustare un po’ la mira per poter essere una delle atlete più interessanti. Inoltre abbiamo come progetto Fiamme Oro inserito Michele Carollo e Paolo Barale, entrambi atleti classe 2005″.

Dove ti vedi tra 5 anni? Su quali aspetti ti piacerebbe crescere? preferiresti un esperienza all’estero oppure fare un gradino alla volta nello staff tecnico della nazionale italiana?

“Sinceramente non saprei, ma credo che in qualsiasi ambito degli sport invernali, ci sia una sfida interessante e stimolante. Allenare atleti di Coppa del Mondo, che si confrontano con i migliori, sarebbe molto stimolante perchè è chiaramente il livello più alto. Allo stesso modo, allenare un comitato è molto interessante: puoi costruire i ragazzi e il loro futuro, con un progetto che può farli crescere e portarli in alto. Qualsiasi ambito in cui sarò impiegato sarà sicuramente piacevole, vedremo cosa riserverà il futuro, sarà una grande motivazione. La mia sfida odierna sarà portare uno o due di questi ragazzi ai Giochi Olimpici di Milano Cortina, non so se succederà ma lavoro intensamente per far si che possa diventare realtà”.